STERNA ZAMPENERE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSTERNA ZAMPENERE

NOME SCIENTIFICO: Sterna nilotica
 

Lunga quasi 40 cm, è inconfondibile per il suo piumaggio candido, a cui fa da contrasto il becco nero pece e la calotta nera di piume che ricopre la parte superiore del capo, per scendere di qualche centimetro sul retro del collo. Snella ed elegante in volo, ha iniziato a riprodursi nel nostro Paese nell’oramai lontano 1954, quando i primi nidi furono avvistati nelle Valli di Comacchio…

Stato di salute

Le stime più recenti sulla popolazione italiana risalgono al 2002, quando sono state censite circa 550 coppie di Sterna zampenere. Relativamente stabile tra il 1990 e il 2000, ha conosciuto in seguito un discreto incremento, con il precedente censimento, datato appunto 2000, che aveva registrato 382 coppie.

La popolazione italiana corrisponde al 10% della popolazione dell’Unione Europea, e al 2-3% di quella continentale. Rara e minacciata sia all’interno che fuori i confini dell’Unione europea, la specie ha mostrato un forte declino tra il 1970 e il 1990, seguito da prevalente stabilità.

Attualmente, la popolazione “comunitaria” è pari a circa 3.800-4.000 coppie, ovvero un quarto della popolazione europea complessiva, stimata in 12-22mila coppie. Protetta dalla Direttiva Uccelli e considerata “in pericolo” dalla Lista Rossa Nazionale, la Sterna Zampenere può essere comunque trattata come una specie regolarmente nidificante nel nostro Paese, essendo la colonizzazione avvenuta oramai da molti decenni, mentre lo svernamento viene segnalato solo occasionalmente. Altri esemplari della specie sono da considerarsi migratori in viaggio da e per i siti di svernamento.

Da rilevare come la maggior parte degli individui provenienti dall’estero siano stati inanellati – in base ai dati sulle ricatture – in Francia e Ucraina, secondariamente in Spagna e Grecia. Un fatto che ha a che fare con le esigenze ecologiche di questa specie, che predilige, per nidificare, coste pianeggianti, estuari, delta, lagune, paludi, comunque poste nella zona temperata, ma anche steppica e subtropicale.