BIGIA GROSSA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliBIGIA GROSSA

NOME SCIENTIFICO: Sylvia hortensis
 

Questa specie non ama particolarmente il volo e preferisce muoversi, furtiva, tra la vegetazione. In Italia è poco diffusa e, anche per un occhio esperto, può essere facilmente confusa con la Capinera. Per costruire il nido preferisce le campagne dell’Europa mediterranea o le vallate alpine più calde e assolate, che occupa con pochissimi individui. Tutti comportamenti che rendono la Bigia grossa una specie molto elusiva e difficile da individuare…

Prospettive

La specie è poco conosciuta, anche a causa della sua rarità e dell’instabilità delle popolazioni. Per questo sarebbe auspicabile approfondire la sua ecologia riproduttiva per poter meglio definirne le esigenze ecologiche e, di conseguenza, impostare strategie di conservazione mirate. Ad oggi non risulta comunque possibile formulare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) a causa della mancanza di conoscenze sui principali parametri demografici e riproduttivi.

In base ai pochi dati disponibili – che evidenziano un decremento, in appena 30 anni, pari a tre quarti della popolazione storicamente presente – si può comunque affermare come lo stato di salute della Bigia grossa sia uno dei meno favorevoli tra le specie ornitiche che vivono e nidificano nel nostro Paese. Nel complesso, il mantenimento di aree con agricoltura e pastorizia non intensive in aree prealpine e nel pedemonte appenninico si configura quale strategia necessaria per la conservazione di questa ed altre specie legate agli ambienti aperti.

Parallelamente, occorre evitare l’intensificazione delle pratiche agricole nelle residue aree gestite secondo criteri “tradizionali”. Appare inoltre fondamentale, per accrescere le probabilità di persistenza della specie, mantenere un mosaico ambientale idoneo nelle aree dove la specie è tuttora presente, incrementando le conoscenze sulla sua reale distribuzione al fine di individuare le aree più importanti.

Dati i valori discordanti registrati nei diversi Paesi europei, è stata ipotizzata l’esistenza di importanti fattori di pressione nei quartieri riproduttivi. Da approfondire ulteriormente sono invece le potenziali ricadute sui contingenti nidificanti delle condizioni riscontrate nei quartieri di svernamento e durante le fasi di migrazione da e per i quartieri riproduttivi.