CICOGNA NERA - Uccelli da proteggere

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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliCICOGNA NERA

NOME SCIENTIFICO: Ciconia nigra
 

In armonia con il luogo comune, la Cicogna nera è una Cicogna rara, anzi, rarissima. In Italia, le pochissime coppie presenti – per la verità la specie nidifica nel nostro Paese solo a partire dal 1994 – sono confinate in Piemonte, mentre solo in tempi più recenti è stata accertata la nidificazione certa di Cicogna nera anche in Calabria e Basilicata. A dispetto del nome che porta, la Cicogna nera presenta alcune penne biancastre sul ventre. Nulla di importante, ma quanto basta per fare da contrasto al resto del piumaggio, insieme a becco e lunghe zampe rosso fuoco…

Minacce

La Cicogna nera è entrata da poco a far parte dell’avifauna italiana, ed è impossibile predire l’esito della colonizzazione, nonostante il trend orientato, in termini percentuali, al deciso incremento. Più utile è analizzare le minacce che hanno pesato – e in parte ancora pesano – sulla popolazione “comunitaria” e continentale della specie.

A causare un forte impatto negativo sulle popolazioni è stato senza dubbio il degrado dell’habitat, e in particolare la distruzione o l’alterazione degli ambienti forestali dove la specie vive e nidifica. Più nel dettaglio, pressioni sulla specie sono state certamente esercitate dal cambiamento del sistema idrografico, che ha avuto ripercussioni notevoli sulla disponibilità di prede, essendo la specie, dal punto di vista delle esigenze ecologiche, particolarmente legata alla disponibilità di corpi idrici posti nelle immediate vicinanze dei siti di nidificazione.

A livello europeo, poi, un’importante minaccia per la Cicogna nera è costituita dall’impatto coi cavi aerei. A differenza di altre specie legate – in vario modo – alle aree umide, la specie tende a costruire il nido anche su alberi piuttosto vecchi e alti, e a scegliere quindi foreste mature, la cui disponibilità appare in netto calo a livello continentale, mentre a giocare a sfavore è anche il disturbo umano presso i siti di riproduzione.

La dipendenza della specie da corpi idrici adeguatamente ricchi di prede emerge anche studiando la piccola popolazione italiana. In Piemonte, in particolare, la Cicogna nera si avventura fino alle aree risicole, per procurarsi il cibo, specialmente in annate di scarsa piovosità in cui i torrenti nel bosco restano in secca e le aree allagate artificialmente dall’uomo diventano un sito di foraggiamento potenzialmente idoneo.