CODONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCODONE

NOME SCIENTIFICO: Anas acuta
 
Semaforo N.C.

Le lunghe penne della coda gli hanno valso il nome inglese di Pintail, sono il segno distintivo del Codone, anatra piuttosto rara in inverno in Italia, rinvenibile soprattutto nella Laguna di Venezia e in poche altre zone umide del Paese. Relativamente schivo, si fa notare maggiormente durante il corteggiamento – difficilmente in Italia – quando il maschio emette un fischio sommesso per attirare l’attenzione della femmina, che ha poi la possibilità di scegliere tra diversi individui dell’altro sesso. Anche i rapidi battiti d’ala producono un piccolo fischio.

Minacce

Una delle principali minacce per la specie è sicuramente costituita dalla caccia. Sebbene la popolazione di codoni risulti in declino, la specie risulta ad oggi ancora cacciabile, mostrandosi inoltre particolarmente esposta al pericolo di avvelenamento da piombo conseguente all’ingestione di pallini da caccia.

La popolazione svernante, durante i mesi trascorsi nel continente africano, spesso subisce forti perdite causati dalle alterazioni del corso e della portata a cui sono soggetti i corsi d’acqua africani – probabilmente accentuati dai mutamenti climatici in atto – verso cui gli individui migrano durante la stagione fredda. Peraltro, l’ambiente acquatico ospita praticamente tutte le principali fonti di cibo per il Codone, rendendolo particolarmente esposto a ogni sorta di mutamenti nell’ecosistema fluviale.

Ulteriori minacce pendono poi sulla popolazione nidificante: inquinamento da petrolio, drenaggio degli ambienti umidi, estrazione della torba e incendio e sfalcio dei canneti sono pericoli rilevanti, specialmente per le fasi di schiusa e involo. Anche la modifica nella gestione delle aree umide incide sulla conservazione della specie, poiché può portare a un abbandono del pascolo e allo sviluppo di terreni con fitta vegetazione arborea.

In generale, l’industrializzazione e lo sfruttamento intensivo del territorio, messi in atto soprattutto nelle aree costiere di tutta Europa, causano modifiche profonde di questi ambienti, tali da inficiare l’andamento riproduttivo di molte specie ad essi legate, Codone compreso. La specie risulta infine parzialmente suscettibile al botulismo, che può portare alla paralisi respiratoria e all’influenza aviaria.