CODONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCODONE

NOME SCIENTIFICO: Anas acuta
 
Semaforo N.C.

Le lunghe penne della coda gli hanno valso il nome inglese di Pintail, sono il segno distintivo del Codone, anatra piuttosto rara in inverno in Italia, rinvenibile soprattutto nella Laguna di Venezia e in poche altre zone umide del Paese. Relativamente schivo, si fa notare maggiormente durante il corteggiamento – difficilmente in Italia – quando il maschio emette un fischio sommesso per attirare l’attenzione della femmina, che ha poi la possibilità di scegliere tra diversi individui dell’altro sesso. Anche i rapidi battiti d’ala producono un piccolo fischio.

Prospettive

Grazie al censimento realizzato sull’avifauna acquatica in inverno, è possibile stabilire con una certa precisione le variazioni del contingente svernante nel corso del tempo, mentre sono pochi gli studi portati a termine sulle caratteristiche peculiari della specie e sulle sue esigenze ecologiche. Va inoltre considerato che la specie è vittima di un alto tasso di mortalità nei primi anni di vita: in Italia, il 50% dei soggetti non sopravvive oltre il primo autunno e il 90% non arriva ai 5 anni.

Essendo la caccia una delle principali minacce per il Codone, sarebbe opportuno analizzare gli effetti diretti e indiretti che la pratica venatoria esercita sulla popolazione dei codoni, a partire da un monitoraggio puntuale della specie durante il periodo riproduttivo. Nell’attesa di studi più approfonditi, una prova delle conseguenze della caccia sul Codone è rappresentata dall’altissima percentuale di segnalazioni di soggetti “stranieri” vittime di abbattimenti diretti sul suolo Italiano, come dimostrano i dati su inanellamenti e ricatture.

Con tutta evidenza, il prelievo venatorio che viene effettuato in Italia sulla specie non risulta comunque compatibile con lo stato di conservazione della stessa a livello internazionale. Anche in base alle prescrizioni della stessa Direttiva Uccelli, a livello di singoli Stati dovrebbe esserne quindi proibita la caccia durante il periodo di nidificazione, riproduzione e dipendenza, per evitare l’aggravarsi del declino delle popolazioni.

In Italia, in particolare, è necessario procedere a un monitoraggio approfondito e alla conseguente elaborazione di statistiche che confermino – o più probabilmente smentiscano – la sostenibilità della caccia al Codone su territorio nazionale. La mancanza di dati attendibili riguardanti la popolazione svernante in Italia rende comunque consigliabile – in attesa di studi più approfonditi – la sospensione della caccia a questa specie.