CODONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCODONE

NOME SCIENTIFICO: Anas acuta
 
Semaforo N.C.

Le lunghe penne della coda gli hanno valso il nome inglese di Pintail, sono il segno distintivo del Codone, anatra piuttosto rara in inverno in Italia, rinvenibile soprattutto nella Laguna di Venezia e in poche altre zone umide del Paese. Relativamente schivo, si fa notare maggiormente durante il corteggiamento – difficilmente in Italia – quando il maschio emette un fischio sommesso per attirare l’attenzione della femmina, che ha poi la possibilità di scegliere tra diversi individui dell’altro sesso. Anche i rapidi battiti d’ala producono un piccolo fischio.

Stato di salute

Specie considerata in declino, il Codone versa in uno stato di conservazione sfavorevole sia a livello dell’Unione europea che nell’intero continente. La specie non è stata inclusa nella Lista Rossa nazionale e, nonostante una situazione negativa anche nel nostro Paese, non risulta tutelata dalla legislazione venatoria vigente.

All’interno dell’Unione europea sia la popolazione nidificante sia quella svernante hanno conosciuto un pesante declino nel ventennio tra il 1970 e il 1990. Per il decennio successivo, il trend è rimasto negativo, ma ha segnato un decremento più moderato. La popolazione nidificante nell’Unione europea si attesta intorno alle 70mila-120mila coppie – pari al 5% della popolazione nidificante globale – mentre quella svernante è pari a 1.600.000 individui.

In Italia la specie è prevalentemente svernante e solo raramente nidifica. La popolazione svernante ha conosciuto un picco tra il 1995 e il 1996 raggiungendo i 6.879 individui. L’area che più influenza l’andamento della popolazione nazionale di Codone è la Laguna di Venezia, luogo in cui, tra il 1996 e il 2000, si concentrava il 39% del contingente svernante italiano. La popolazione nidificante entro i confini nazionali non risulta invece essere significativa – a fini conservazionistici – a livello europeo.

In Italia il Codone è presente soprattutto nei periodi precedenti e successivi alla riproduzione, migrazione e svernamento, vale a dire da febbraio ad aprile e da ottobre a gennaio. I picchi si raggiungono nella prima decade di marzo e nella decade centrale di novembre. La specie compie spostamenti migratori molto ampi e, nella Penisola italiana, si concentra soprattutto nelle regioni settentrionali, nella Pianura padana e sulla costa adriatica. Gli esemplari che sorvolano il territorio nazionale spesso provengono dall’Olanda, segno che i codoni si spostano lungo le coste dell’Europa settentrionale in autunno, per poi scegliere percorsi più diretti per spostarsi verso il continente africano per lo svernamento.