

COTURNICE DI SICILIA
NOME SCIENTIFICO: Alectoris graeca whitakeri
Trova rifugio sulle ripide pendici del vulcano più alto d’Europa. Il suo richiamo si sente all’alba e al tramonto. Sceglie le ampie aree impervie attorno all’Etna, ma non disdegna le coste frastagliate, punteggiate dalla macchia mediterranea. È questa la Coturnice di Sicilia, o “Pirnici”, come è più opportuno chiamarla utilizzando il dialetto siciliano, visto che l’intera popolazione di questa che ormai è considerata da molti studiosi una specie è concentrata esclusivamente sull’isola…
Minacce
La pressione venatoria può avere conseguenze particolarmente nefaste sulla specie, ed è in qualche modo responsabile di gran parte del declino osservato fino ad ora. Che la pressione venatoria sia – anche ai livelli attuali – insostenibile per la specie lo dimostra un semplice esempio, relativo alla provincia di Catania.
A fronte di una densità media pari a 1,5 individui per km quadrato, la distribuzione della Coturnice in provincia di Catania non è affatto omogenea, con ampi fenomeni di estinzioni locali. Più consistente la popolazione nel Parco regionale dell’Etna – densità media registrata pari a 1,93 individui per km quadrato – rispetto a quella rilevata in aree non coperte da vincoli di conservazione. Il forte declino registrato al di fuori delle aree protette è quindi il primo elemento che lascia intendere come qualsiasi forma di pressione venatoria non sia tollerabile dati gli attuali livelli della popolazione di Coturnice sull’isola.
Ma caccia e bracconaggio, pur se molto impattanti, spiegano solo in parte il pesante declino delle popolazioni isolane, dovuto anche alla frammentazione e al degrado dei relativi habitat. Incendi dolosi, riforestazioni che non hanno tenuto conto della necessità, per questa specie, di disporre di ampie aree aperte per alimentarsi e costruire il nido, hanno progressivamente ridotto l’ambiente idoneo per la Coturnice di Sicilia, una specie dipendente dalla disponibilità di prati e radure alternati a macchia mediterranea o aree boscate.
A fare il resto sono stati l’abuso di pesticidi, l’inquinamento genetico dovuto all’introduzione di coturnici alloctone, nonché alcune epidemie che hanno comportando valori anomali di mortalità. Anche i cambiamenti climatici potrebbero avere avuto – e avere ancor di più in prospettiva – un effetto nefasto sulla specie, anche se non esistono ancora elementi sufficienti per valutarne esattamente le conseguenze sugli habitat e sulla biologia riproduttiva della Coturnice di Sicilia.