CUCULO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliCUCULO

NOME SCIENTIFICO: Cuculus canorus
 

La specie è ben nota per la peculiare abitudine di essere “parassita” di nidi altrui – soprattutto di capinere, forapaglie comuni, cannaiole comuni, ballerine ed averle – ove una femmina di Cuculo può deporre, complessivamente, anche fino a 15-20 uova ogni stagione: i giovani cuculi nascono contemporaneamente, o addirittura prima dei compagni di nido e, per istinto, spingono fuori dal nido le uova o la prole dei genitori adottivi, sbarazzandosi in tal modo dei concorrenti e rimanendo unici “padroni” del nido. I nuovi genitori continueranno a nutrirli lo stesso, guidati dall’istinto naturale. Diffusa è anche, in modo particolare nelle campagne, la leggenda per cui il Cuculo – che prende il nome dal peculiare richiamo ben udibile a distanza – sia anche una specie particolarmente longeva…

Stato di salute

Lo stato di conservazione del Cuculo viene valutato favorevole sia a livello continentale sia all’interno dei territori dell’Unione europea. Nei Paesi dell’Europa “comunitaria”, la popolazione nidificante complessiva è risultata stabile nel periodo 1970-1990 e in leggero declino nel decennio 1990-2000 – specialmente nell’Ue – per cause tuttora sconosciute. La popolazione nidificante nell’Unione europea è attualmente stimata in 850.000-1.900.000 coppie, pari al 20-22% della popolazione europea complessiva e a una frazione compresa tra il 5% e il 24% della popolazione globale della specie.

La popolazione italiana viene stimata in 50.000-100.000 coppie, pari al 5% della popolazione “comunitaria” e a non più dell’1% della popolazione continentale complessiva. Nel nostro Paese presenta un trend tendenzialmente stabile, con decrementi e fluttuazioni locali, soprattutto in relazione all’evoluzione delle specie maggiormente parassitate. È presente in tutte e tre le regioni biogeografiche – alpina, continentale e mediterranea – se pure con densità non elevate; ampi “vuoti” di areale si registrano tuttavia in Sicilia meridionale e Salento.

Il Cuculo è un migratore a lungo raggio: dai quartieri di nidificazione europei si sposta nell’Africa subsahariana, per trascorrere la stagione fredda, anche se l’areale di svernamento è tuttora poco conosciuto. Recentemente si è scoperto che i cuculi, dato che non devono occuparsi dei pulcini, migrano nei quartieri di svernamento subito dopo aver deposto le uova. L’Italia è interessata da movimenti di cuculi provenienti da un’ampia fascia dell’Europa centro-settentrionale, dalle coste occidentali dell’Inghilterra, a ovest, fino a quelle del Baltico meridionale, a est. La latitudine più settentrionale di inanellamento è rappresentata dalla costa meridionale della Norvegia. In Italia si osserva una prevalenza di ricatture nelle regioni settentrionali e centrali; più a Sud, le localizzazioni sono soprattutto costiere. Le distanze percorse sono distribuite abbastanza uniformemente tra poche centinaia e oltre 2.000 km dai siti di inanellamento.

Il Cuculo non è stato inserito nella Lista Rossa Nazionale. Risulta specie non cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).