FALCO PECCHIAIOLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliFALCO PECCHIAIOLO

NOME SCIENTIFICO: Pernis apivorus
 

Maestoso, volteggia sullo Stretto di Messina e sulle altre isole circumsiciliane. Combatte contro il vento – e contro i bracconieri – per raggiungere e superare le alture del vicino Aspromonte. Diffidente e dalla vista straordinaria, l’Adorno – come è chiamato comunemente in Calabria – fa la spola tra la vetta d’Europa, l’Italia e l’Africa, percorrendo ogni anno, instancabile, migliaia di chilometri…

Prospettive

Il Falco pecchiaiolo è stato oggetto di studi approfonditi per quanto riguarda densità e distribuzione in alcuni contesti, specialmente sull’Appennino centro-settentrionale, per quanto riguarda le popolazioni nidificanti, o il transito migratorio in alcuni siti-chiave come lo come lo Stretto di Messina. Allo stesso tempo, tuttavia, mancano completamente informazioni sul tasso di mortalità di questa specie – non essendoci in Italia specie affini – ed è quindi impossibile calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV).

Per lo stesso motivo – mancano anche informazioni essenziali come quelle che riguardano i motivi della scelta, da parte del Falco pecchiaolo, di un particolare sito per costruire il nido – è molto difficile, nonostante i dati parzialmente confortanti, stabilire con precisione lo stato di conservazione di questa specie, nonché la sua possibilità di sopravvivenza nel medio periodo nel nostro Paese. Una specie sicuramente favorita dal ritorno del bosco, pur essendo il Falco un predatore e dunque una specie che esige anche aree aperte per procurarsi il cibo.

A fare la differenza, oltre alla difesa integrale delle norme esistenti per il contrasto al bracconaggio e a una loro scrupolosa applicazione, sono comunque anche in questo caso gli interventi di tutela per mantenere l’habitat nelle condizioni ideali per la vita di questo rapace: mantenere boschi maturi e al riparo dal disturbo da parte dell’uomo durante la stagione riproduttiva, affiancandoli ad aree ad agricoltura estensiva ricche di prati in cui la specie possa procurarsi il cibo.

Nonostante la necessità di approfondire gli studi, è comunque possibile individuare un valore di densità al di sopra del quale una determinata popolazione di Falco pecchiaiolo ha sicuramente  uno stato di conservazione favorevole, un valore che può essere fissato, in base agli studi effettuati, in circa 10 coppie ogni 100 km quadrati. È appunto il dato che si riscontra in Italia nelle migliori condizioni (Monti della Tolfa e alcuni siti prealpini), mentre in altre aree la densità oscilla attorno alle 5 coppie per 100 km quadrati.