LUÌ VERDE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliLUÌ VERDE

NOME SCIENTIFICO: Phylloscopus sibilatrix
 

Il Luì verde mostra un comportamento schivo, ma allo stesso tempo, si tratta di una specie particolarmente attiva, in continuo e costante movimento, cosa che ne rende ancor più difficoltosa l’osservazione. Anche durante le migrazioni, è difficile entrarvi in contatto per la sua abitudine di rimanere nascosto nel folto degli alberi, spesso nella parte sommitale. Due gli elementi che permettono comunque di riconoscerlo: il canto, assolutamente inconfondibile – anche se viene emesso raramente – e la coda corta, utile anche per distinguerlo dagli altri luì.

Stato di salute

Attualmente classificato come in declino nell’Unione europea, il Luì verde presenta uno stato di conservazione sfavorevole anche a livello continentale. Nel complesso, si registra stabilità della popolazione nidificante nei territori dell’Europa “comunitaria” nel periodo 1970-1990, seguita da moderato declino nel periodo 1990-2000.

La popolazione dell’Ue è ad oggi stimata in 3.700.000-6.400.000 coppie, pari al 26-29% della popolazione continentale della specie e a una frazione compresa tra il 5% ed il 24% di quella globale. La popolazione italiana – stimata tra le 10.000 e le 40-50.000 coppie – non è significativa a livello europeo; tuttavia, è una delle poche non in declino nell’Europa occidentale.

Relativamente poco abbondante come nidificante – la popolazione è concentrata nella regione biogeografica alpina, più modesta la popolazione centro-nord appenninica – il Luì verde è invece piuttosto comune durante i periodi di migrazione, sia in primavera sia in autunno. Una conferma deriva dai dati sugli inanellamenti, che hanno mostrato un incremento sensibile delle segnalazioni già dagli anni ’80. Massimi nei totali annuali sono stati raggiunti negli anni ’90, quando è stata regolarmente superata la soglia di 1.500 catture, con punte fino ad oltre 2.500 soggetti inanellati all’anno. La specie è abbondante soprattutto durante il passo primaverile – tra metà aprile e fine maggio – mentre solo circa il 10% degli inanellamenti si riferisce alla migrazione post-riproduttiva.

Le principali aree di inanellamento sono concentrate in Italia settentrionale – per quanto riguarda la migrazione post-riproduttiva – mentre gli inanellamenti primaverili si concentrano sulle isole e le coste del versante tirrenico. Appare così evidente il ruolo del nostro Paese quale importante sito di passaggio e sosta per popolazioni in migrazione dirette nell’Africa equatoriale.

Ad oggi, non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. Il Luì verde non è considerato nella Lista Rossa Nazionale. Risulta, inoltre, specie non cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).