MARTIN PESCATORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliMARTIN PESCATORE

NOME SCIENTIFICO: Alcedo atthis
 

Colori sgargianti tra il blu e il verde smeraldo rendono questa specie inconfondibile. Lo si può osservare spesso appollaiato su un ramo nei pressi dell’acqua, dove – come è facile intuire dal nome che porta – si tuffa abilmente in picchiata non appena individuata la preda. In grado di ingoiare prede relativamente grandi per la sua dimensione, lo si può osservare immobile, per ore, con lo sguardo rivolto all’acqua, in attesa del passaggio di qualche pesce…

Prospettive

Nonostante i numerosi dati su presenza e densità, la specie non risulta ancora sufficientemente studiata dal punto di vista delle specifiche esigenze ecologiche, nonché della biologia riproduttiva e sui fattori in grado di condizionarne abbondanza e distribuzione. Al fine della determinazione di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) possono essere utili i valori di densità medi riscontrati in Italia, pari a 0,5-1 coppia per km lungo i corsi d’acqua nelle pianure piemontesi; fino a 7,3 coppie ogni 10 km nella valle del Fiume Toce. Quindi, una coppia ogni circa 3 km in Lombardia, lungo il corso del Po. Densità notevolmente inferiori si ritrovano lungo il Taro, in Emilia-Romagna, e in Lunigiana, con appena 0,75 coppie ogni 10 ettari.

Considerando questi parametri, è possibile proporre una densità di una coppia per km di corso d’acqua nel caso di fiumi, torrenti e altri corpi idrici a sviluppo lineare. Questo valore, da intendersi come FRV per questa specie, può essere fissato a una coppia ogni 10 ettari nel caso di vaste zone umide. 

Probabilmente, la generale stabilità della specie – con fluttuazioni solo a livello locale – è garantita dall’elevata mobilità di questo uccello, che ha spesso ricolonizzato con successo siti di presenza storica con decrementi e estinzioni locali favoriti in maniera decisiva da interventi di regimazione o ripristino degli argini o dall’inquinamento dei corsi d’acqua. Questi fattori di criticità appaiono al momento troppo importanti per considerare adeguato lo stato di conservazione del Martin pescatore nel nostro Paese.

Tra gli interventi prioritari per la specie va dunque annoverata la necessità di tutelare corsi d’acqua e zone umide, con particolare riferimento alla salvaguardia di scarpate sabbiose e terrose. È qui infatti che la specie costruisce il nido, e sono proprio queste formazioni ad essere spesso spazzate via durante i lavori di “sistemazione” dei nostri fiumi.