MIGNATTAIO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliMIGNATTAIO

NOME SCIENTIFICO: Plegadis falcinellus
 

Probabilmente, è la specie più facile da riconoscere anche per chi si avvicina per la prima volta alla disciplina del birdwatching. Lunghe zampe, piumaggio dai riflessi metallici e dalle molteplici sfumature cromatiche. Ma soprattutto il lungo, lunghissimo becco incurvato verso il basso. Quasi fosse appesantito dall’importante protuberanza, il Mignattaio cammina lentamente, nell’acqua bassa. All’improvviso avvista un insetto, un girino, un piccolo mollusco. E, proprio grazie alle dimensioni e alla particolare conformazione del becco, lo afferra quasi senza dover chinare il capo…

Minacce

Emblematico è il caso della Sardegna, dove il Mignattaio ha nidificato con successo fino al 1993, per poi abbandonare totalmente il sito continuamente sottoposto a eccessivo disturbo da parte dell’uomo. In Italia, appare infatti il disturbo ai siti riproduttivi una delle minacce più importanti per la specie, data l’esiguità di tutte le popolazioni, dunque sensibili a interferenze anche minime, soprattutto in periodo riproduttivo.

Su scala più generale, il Mignattaio ha sofferto, come altre specie legate ad aree palustri ampie e ben conservate, il declino delle zone umide, comune all’Italia come a gran parte dell’areale europeo di storica presenza. Dipendente da aree pianeggianti con clima relativamente mite, il Mignattaio esige ampie lagune con acqua poco profonda, aree allagate, delta, estuari, talvolta coltivazioni irrigue.

È però in periodo riproduttivo che le esigenze ecologiche si fanno più specifiche, con una netta predilezione per zone umide ove siano presenti fitti canneti o giuncheti. Il nido viene costruito su alberi bassi, come i salici, o negli stessi canneti. Specie coloniale, nidifica spesso in associazione con altri Ciconiformi o con marangoni minori.

Per raggiungere aree più pescose o idonee all’alimentazione, il Mignattaio può compiere spostamenti giornalieri anche notevoli, pur evitando acque troppo profonde o mosse. Chiara appare invece l’intolleranza alla presenza umana, specialmente durante la riproduzione. Anche un singolo episodio di disturbo può causare l’abbandono del sito e abbattere il già non eccelso successo riproduttivo della specie.