PASSERA D'ITALIA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliPASSERA D'ITALIA

NOME SCIENTIFICO: Passer italiae
 

È il tipico “passerotto” che vediamo in città, ed è in assoluto la specie più nota e quella che ha saputo meglio sfruttare a proprio vantaggio, almeno storicamente, la presenza dell’uomo. Vive, infatti, ovunque: nei casolari, nei palazzi in città o in campagna, indifferentemente. Si adatta meglio di qualunque altra specie agli ambienti più diversi. La Passera d’Italia è una specie strettamente sociale: la sua vita si svolge all’interno di colonie numerosissime, pascola in gruppo, nidifica in gruppo, dorme in gruppo, in ogni circostanza e in tutte le stagioni dell’anno. Rispetto al comportamento molto confidente con l’uomo mostrato in ambiente urbano, in campagna è invece estremamente sospettosa, e ben raramente si lascia avvicinare…

Minacce

Come la Passera europea a livello continentale, anche la Passera d’Italia ha mostrato un declino notevole negli ultimi decenni, le cui cause sono difficili da individuare con precisione. Tra i fattori che possono avere concorso a determinarne il calo, la riduzione dei siti idonei alla nidificazione causati da ristrutturazione e ammodernamento di antichi edifici, la diminuzione di specie preda importanti per l’alimentazione dei pulcini, la diminuita disponibilità di cibo anche al di fuori della stagione riproduttiva causata da cambiamenti nelle pratiche agricole.

In Italia, su scala biogeografica, particolarmente evidente risulta la contrazione registrata in Lombardia, con un declino medio del 49% tra il 1996 e il 2006, con punte del 62% per i centri storici, a fronte di un declino più moderato (di poco inferiore ai 30 punti percentuali) nelle aree peri-urbane. In probabile e lenta ripresa in Romagna, segnatamente in provincia di Rimini – dopo una fase di prolungato e marcato declino – la popolazione di Passera d’Italia vive un quadro critico anche in Toscana (ad esempio in provincia di Livorno dove è stata accertata una diminuzione del 53,6% tra il 1992-1993 e il 2006).

In termini generali, il declino dei Passeri nelle aree urbane europee sembra essere in qualche modo legato ai cambiamenti socio-economici avvenuti negli ultimi quarant’anni: è probabile infatti che le aree soggette a maggiore sviluppo abbiano subito cambiamenti abnormi della struttura dell’habitat, con conseguente impatto sul successo riproduttivo, disponibilità di cibo e rischio di predazione per la specie.

Dal punto di vista del successo riproduttivo, è stata riscontrata un’influenza particolarmente significativa da parte di fattori meteoclimatici. I dati disponibili per l’Italia evidenziano un successo riproduttivo, per la popolazione siciliana, pari al 60%. La dimensione media della covata varia tra 4,9 e 5,6 (Toscana e Lazio) mentre la percentuale d’involo dei pulcini supera di poco l’80%. A fronte di un massimo di 4 covate l’anno, i giovani involati risultano in media pari a 7,3.