PETTIROSSO
NOME SCIENTIFICO: Erithacus rubecola“Rosso uccellino solitario”: il nome latino del Pettirosso è la definizione che più gli calza a pennello. Secondo un’antica leggenda, questo piccolo passeriforme deve la sua inconfondibile caratteristica a una goccia del sangue di Cristo che gli cadde sul petto, mentre lui cercava, impietosito, di alleviarne le sofferenze strappandogli le spine dalla corona. Ardore e decisione caratterizzano l’Erithacus rubecola che, a dispetto delle sue dimensioni, sa bene come farsi rispettare: combattivo e orgoglioso, nel proprio territorio non ammette altri pettirossi, che vengono scacciati in malo modo. Solo con la propria compagna si rivela dolce e affettuoso: la corteggia offrendole cibo e dividendo con lei il territorio così gelosamente custodito…
Minacce
Nonostante sia protetto dalla legislazione vigente, il Pettirosso cade spesso vittima di pratiche illegali quali uccellagione e bracconaggio. Nonostante i grandi passi avanti effettuati sul fronte dei controlli, tali pratiche illegali restano ancora relativamente diffuse nel nostro Paese, specialmente in alcune aree quali il nord-est.
Va inoltre rilevato come un grande numero di vittime del bracconaggio sia costituito proprio dai pettirossi. La loro instancabile “curiosità” nei confronti di oggetti e manufatti anche di origine antropica li rende purtroppo facile preda di archetti, reti, trappole a scatto, di solito letali.
Tra gli altri fattori di potenziale minaccia per la specie vanno individuati i cambiamenti climatici. Inverni particolarmente rigidi possono causare un decremento delle popolazioni svernanti a causa dell’impossibilità di reperire cibo sufficiente.
In altri casi, è proprio la necessità di cibo a “costringere” il Pettirosso ad avvicinarsi troppo all’uomo o ad altri predatori naturali, compresi animali domestici quali i gatti, abituali “frequentatori” di parchi e giardini privati.