POIANA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPOIANA

NOME SCIENTIFICO: Buteo buteo
 

A prima vista la Poiana può apparire goffa ma, quando spicca il volo, si riscatta ampiamente: è qui che mette in mostra le sue doti principali e si trasforma in un agile rapace diurno. In aria infatti sfrutta abilmente le correnti ascensionali, roteando a lungo senza battere le ali; i voli territoriali sono caratterizzati da un’alternanza di brevi picchiate ad ali semichiuse e brusche risalite. Nella fase riproduttiva, questi volteggi sono accompagnati da un intenso e “miagolato” fischio…

Prospettive

Per ambienti forestali idonei e continui, è possibile proporre come Valore di Riferimento Favorevole (FRV) una densità riproduttiva pari a 30 coppie per 100 km². In contesti che presentano condizioni ottimali, tale valore può essere superato. Negli habitat sub-ottimali l’FRV non dovrebbe comunque essere inferiore alle 20 coppie per 100 km², con un’ampiezza media dei territori di 5-8 km² per coppia.

In Italia, diversi studi condotti a partire dagli anni ’80 sulla Poiana hanno permesso di raccogliere informazioni approfondite sull’ecologia e sulla biologia riproduttiva della specie. Tuttavia, i dati sulle popolazioni presenti in Italia meridionale – specialmente in Sicilia, Campania e Calabria – sono frammentari e poco aggiornati.  Nel complesso, mancano ad oggi informazioni complete sui principali parametri demografici della specie, disposti su serie storiche sufficientemente lunghe.

In linea generale, la Poiana sembra evitare la vicinanza di strade. Opere di disboscamento condotte in periodo riproduttivo possono inoltre provocare l’abbandono del nido. Va richiamato inoltre il pericolo, spesso letale per la specie, rappresentato da elettrodotti e cavi sospesi in aree forestali e agricole, ove i fili a sbalzo andrebbero sostituiti con gru a cavo meno impattanti.

Per mantenere un buono stato di conservazione della specie è necessario inoltre intraprendere strategie selvicolturali che prevedano il rilascio delle piante su cui le poiane costruiscono il nido e di quelle sempreverdi molto mature o avvolte da rampicanti. A questo proposito, è importante prevedere aree di rispetto nell’arco di almeno 100 m dal sito di nidificazione e posticipare gli interventi selvicolturali a partire dal 20 luglio.

Per le aree di pianura del Nord Italia è importante incrementare la presenza di aree verdi – tramite il mantenimento e la creazione di boschi in aree agricole maggiori di 5-10 ettari – collegate alle zone ripariali da aste fluviali. Va infine monitorato e contrastato il fenomeno degli abbattimenti illegali, che ancora pesa su questa come su altre specie di rapaci.