

POIANA
NOME SCIENTIFICO: Buteo buteo
A prima vista la Poiana può apparire goffa ma, quando spicca il volo, si riscatta ampiamente: è qui che mette in mostra le sue doti principali e si trasforma in un agile rapace diurno. In aria infatti sfrutta abilmente le correnti ascensionali, roteando a lungo senza battere le ali; i voli territoriali sono caratterizzati da un’alternanza di brevi picchiate ad ali semichiuse e brusche risalite. Nella fase riproduttiva, questi volteggi sono accompagnati da un intenso e “miagolato” fischio…
Stato di salute
La vasta popolazione europea della specie mostra tendenze demografiche ovunque stabili o positive. Solamente in Finlandia si sono registrati leggeri decrementi. La popolazione nidificante è infatti superiore alle 710.000 coppie, in incremento tra il 1970 e il 1990. Nonostante alcune diminuzioni in pochi paesi nel periodo 1990–2000, le popolazioni principali di Russia, Germania e Francia sono da considerarsi tuttora stabili.
La popolazione italiana conta dalle 4.000 alle 8.000 coppie riproduttive e rappresenta lo 0,5-0,6% di quella complessiva europea. La specie è poco studiata nel nostro Paese, dove è ampiamente diffusa come nidificante soprattutto in aree boscate, raggiungendo anche i 1.500 m. Le densità più alte si riscontrano lungo la fascia prealpina e in Appennino, ma la Poiana è ben distribuita anche nelle isole maggiori, in alcune isole minori tirreniche e a Pantelleria.
La specie registra vuoti di areale in corrispondenza della Penisola Salentina e della Pianura Padana centro orientale. Altre aree, per contro, risultano densamente abitate: come l’Emilia Romagna, dove si stimano 500-1.000 coppie, la Toscana, con 500-2.000, il Lazio, che ospita 250-500 coppie. La presenza della specie è ben monitorata anche nelle isole: in Sicilia si stimano 1.000-1.500 coppie, mentre in Sardegna i valori sono più bassi, con non più di 350 coppie.
Come ha inoltre evidenziato il progetto MITO2000, la Poiana è densamente distribuita sul Gargano, in Sardegna, oltre che in un’area che va dall’Appennino campano fino alla Sila. In base alle ultime rilevazioni la specie risulta stabile e localmente in incremento in Pianura Padana, soprattutto lungo i principali corsi d’acqua. Non inserita nella Lista Rossa Nazionale, la specie è protetta nel nostro Paese dalla legislazione venatoria (157/92).