POLLO SULTANO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPOLLO SULTANO

NOME SCIENTIFICO: Porphyrio porphyrio
 

Il Pollo sultano è ritornato. Solo da pochi anni i grandi scenari delle zone umide siciliane contemplano nuovamente uno dei più belli e colorati abitanti delle zone palustri mediterranee, simbolo storico della fauna selvatica dell’isola, purtroppo estinto sul finire degli anni Cinquanta, perseguitato da una caccia indiscriminata e dalla progressiva scomparsa del suo habitat. Merito di una collaborazione scientifica di alto livello fra Ispra e Lipu che ha portato nel 1996 all’avvio del progetto di reintroduzione. Segno che tutelare e ripristinare la fauna selvatica perduta è possibile…

Minacce

Tanto per citare un dato storico, le cronache parlano di 1.500 individui cacciati ogni anno nel solo Biviere di Lentini per l’intero Ottocento. Una situazione già di per sé intollerabile per la specie, a cui si sono aggiunti gli ampi progetti di bonifica che hanno ridotto ai minimi termini gli habitat adeguati per la specie, le zone umide. Una situazione che ha portato alla totale estinzione della specie in Sicilia, negli anni Cinquanta, e al largo declino della popolazione sarda, oggi stabile ma estremamente frammentata nei pochi habitat rimasti idonei.

Specie dall’ecologia estremamente specializzata e legata alle zone umide di pianura nell’area mediterranea, il Pollo sultano predilige ambienti umidi di acqua dolce o salmastra posti in prossimità della costa, di dimensioni preferibilmente inferiori ai 300 ettari e con una superficie di acque aperte prossima al 50% dell’intera estensione del sito. Vulnerabile alla bonifica e al disturbo ripetuto – pur essendo abbastanza confidente con l’uomo e questo spiega tra le altre cose l’alto numero di individui storicamente cacciati e cacciabili – il Pollo sultano risponde in modo molto favorevole agli interventi di protezione, come dimostra il buon successo del progetto avviato in Sicilia.

Pur essendo adattabile anche a zone umide particolarmente ristrette e isolate, una singola popolazione non riesce a tollerare, nel lungo periodo, un totale isolamento. Proprio la mancanza di connessione tra le varie zone umide in cui la specie nidifica (ad esempio in Sardegna), rappresenta uno dei principali elementi di preoccupazione per la persistenza dell’attuale popolazione di Pollo sultano nel nostro Paese.

Potenzialmente, la predazione al nido e dei giovani nelle prime settimane di vita può costituire un importante limite alla produttività della specie. I giovani, in particolare, escono presto allo scoperto, abbandonando il riparo offerto dalla densa vegetazione acquatica, e possono dunque essere facilmente predati. Tra l’altro, i dati raccolti sul tasso d’involo indicano un tasso di mortalità piuttosto elevato, che può raggiungere anche il 52%, mentre il successo riproduttivo è spesso  influenzato dalla presenza di predatori nei pressi del nido.