QUATTROCCHI - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliQUATTROCCHI

NOME SCIENTIFICO: Bucephala clangula
 
Semaforo N.C.

Il nome inglese della specie, Common goldeneye, deriva dal colore giallo dell’iride di questa anatra dalla struttura ben tornita. Stretta parente del Quattrocchi d’Islanda, ha l’abitudine di “parassitare” le nidiate di altri individui della sua specie e di altre specie di anatre. Le coppie nascondono con cura il nido dentro cavità naturali degli alberi: ecco perché nel loro ambiente di nidificazione non manca la vegetazione arborea…

Stato di salute

I territori dell’Unione europea ospitano una popolazione nidificante di circa 280.000-360.000 coppie, e una popolazione svernante di circa 270.000 individui; di questi, da 2.000 a 3.500 individui svernano in Italia. Circa il 60% della popolazione continentale nidifica entro i confini dell’Europa a 27.

La specie non è al momento considerata in pericolo, né sul territorio continentale, né sui territori appartenenti all’Europa “comunitaria”. Il ventennio 1970-1990 ha visto un importante aumento della popolazione nidificante, e un sensibile aumento del contingente svernante. Nel corso del decennio successivo, il contingente svernante si è mantenuto stabile, mentre la popolazione nidificante è stata stimata ancora in lieve incremento.

In Italia, dove il Quattrocchi è una specie migratrice e svernante regolare, tra il 1991 e il 2000 si è vista una presenza piuttosto scarsa e una distribuzione concentrata principalmente sulle coste marine; secondariamente, sulle coste dei laghi prealpini, su tratti di fiume e coste dei bacini lacustri dell’Italia centrale. Nel corso degli anni, l’indice di copertura dei siti è aumentato progressivamente, nonostante nessuno di questi rivesta rilevanza a livello internazionale; l’ampiezza dell’areale, a sua volta, non ha mostrato decrementi. Sono circa 54 i siti occupati almeno una volta tra il 1996 e il 2000, 16 dei quali hanno però ospitato solo presenze irregolari. Il massimo annuale rilevato è di 2.891 individui nel 1997; nel 2000, la cifra è stata di poco inferiore (2.728 individui).

La distribuzione della specie è molto concentrata: circa il 90% della popolazione è insediata in soli cinque siti, tra Alto e Basso Adriatico, i quali assumono rilevanza almeno nazionale. Il più importante tra questi, proprio come per l’Orchetto marino e la Moretta codona, è rappresentato dalla laguna di Grado e Marano, in Friuli-Venezia Giulia, che ha ospitato circa il 58% del contingente medio. Nel quinquennio 1998-2003, altri luoghi di importanza a livello nazionale sono le Valli di Comacchio e del Mezzano, in Emilia-Romagna, dove il massimo annuale registrato è di 929 individui; la laguna di Venezia, con 306 individui; i laghi di Lesina e Varano, in Puglia, con 225 individui.

Il Quattrocchi è inserito nell’Allegato II/2 della Direttiva Uccelli ed è in Italia una specie protetta ai sensi della legislazione venatoria (157/92). Non è stato redatto, ad oggi, un Piano d’Azione Nazionale o Internazionale sulla specie.