SCRICCIOLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSCRICCIOLO

NOME SCIENTIFICO: Troglodytes troglodytes
 

Racconta una favola celtica che, molto tempo fa, gli uccelli gareggiassero tra loro per decidere chi, tra tutti, dovesse esserne il re. Partito per primo, lo Scricciolo si stancò dopo poco, e presto fu raggiunto dall’Aquila. Prontamente, si appoggiò sul dorso dell’animale facendosi trasportare ancora più in alto, per poi scattare verso il cielo e vincere. Destrezza e ingegno sono dunque doti che caratterizzano il Troglodytes troglodytes, passeriforme comune in tutta l’Eurasia, il Nord Africa e il Nord America. Il suo canto squillante e deciso non lo fa certo passare inosservato nel bosco, nonostante le sue piccole dimensioni: in fondo, è pur sempre “il re degli uccelli”…

Prospettive

Per gli ambienti forestali più idonei e continui, come boschi igrofili maturi e strutturati, boschi freschi e ricchi di sottobosco, si devono considerare come Valore di Riferimento Favorevole (FRV) densità riproduttive comprese tra le 23 e le 25 coppie per 10 ettari, in tutte e tre le regioni biogeografiche italiane (alpina, mediterranea, continentale).

Piuttosto resistente a temperature molto elevate e molto fredde, la specie ha una buona adattabilità che si traduce nell’ampia distribuzione a livello geografico: la specie è infatti ben distribuita in Nord America, ma anche nelle terre artiche, nelle regioni mediterranee e arabiche, sino alla Siberia. È assente solo alle latitudini più elevate della Penisola scandinava, della Finlandia, dell’Europa sud-orientale.

Anche per quanto riguarda l’Italia, la specie gode di prospettive piuttosto favorevoli: lo Scricciolo è ampiamente diffuso su tutto il territorio della Penisola, ad eccezione della Puglia, in cui è presente solo sul Gargano e in cui non nidifica nella zona più meridionale, utilizzata solo come sito di passaggio. In Sardegna e nell’arcipelago toscano è presente la sottospecie nominale Troglodytes troglodytes koenigi .

Giocano un ruolo importante, a favore della conservazione della specie, le zone costiere, tanto del Mare Adriatico quanto del Mar Tirreno, che ospitano un grande numero di individui, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di popolazioni di passaggio. In zone particolarmente impoverite da un punto di vista boschivo e agreste, in Pianura Padana, sarebbe invece necessario favorire la presenza di macchie continue e sufficientemente interconnesse tra loro lungo canali e fontanili.