SPARVIERE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSPARVIERE

NOME SCIENTIFICO: Accipiter nisus
 

Prima si posa cautamente su un albero. Poi spicca il volo con un’impennata improvvisa e maestosa. Lo Sparviere è una specie elegante, dal becco azzurro e dai colori ricchi di sfumature che vanno a formare delle armoniche linee ondulate lungo il corpo, agile e snello. Durante l’attività di caccia insegue le sue prede all’interno del bosco. Vola vicinissimo al suolo, rasentando siepi e arbusti, fino a quando, improvvisamente, cambia direzione per sorprendere la preda, sulla quale si dirige perpendicolarmente, a tutta velocità. Successivamente lo Sparviere – dal greco “uccello che dilania” – divora le sue prede al riparo da occhi indiscreti, sminuzzandole col suo becco ricurvo…

Prospettive

L’aumentata densità dei territori riproduttivi, registrata negli ultimi due decenni in numerosi comprensori italiani, delinea, a livello nazionale, un quadro complessivamente stabile e localmente in aumento, come diretta conseguenza di una riduzione del bracconaggio e della riforestazione in atto. Questi fattori mettono in evidenza un quadro positivo per lo Sparviere, nonostante siano quasi del tutto mancanti dati, riferiti a serie storiche pluriennali, sull’andamento demografico delle popolazioni.

Per contro, le densità riproduttive della specie sono relativamente ben conosciute, specialmente nelle regioni biogeografiche alpina e continentale. Poiché le densità in contesti ambientali idonei variano prevalentemente tra le 10 e le 24 coppie per 100 kmq, si può ritenere che una densità media di 10-12 coppie per 100 kmq sia un parametro soddisfacente a scala di comprensorio. Considerando ambienti forestali idonei alla specie si propone come Valore di Riferimento Favorevole (FRV) una soglia di 20 coppie per 100 kmq. Questo dato può essere localmente superato, ma è in ogni caso indice di una situazione nel complesso favorevole per la specie. Per quanto riguarda i contesti sub-ottimali, si propone un valore di 5 coppie per 100 kmq.

Sul lungo periodo, in base ai dati a disposizione, la situazione per la specie si prospetta favorevole: le elevate densità riscontrate in contesti alpini, appenninici e planiziali permettono di prevedere anche nel futuro stabilità o ulteriori incrementi delle popolazioni. Ad oggi, mancano dati quantitativi sulla reale incidenza del bracconaggio a danno della specie e sulla problematica relativa l’impiego di organoclorati in agricoltura capaci di inquinare direttamente le reti trofiche a vari livelli.

Risulta inoltre necessario rilevare dati quantitativi più approfonditi provenienti da aree campione dell’Italia meridionale, sia per aggiornare le informazioni disponibili, sia per valutare se le basse densità riscontrate in queste aree siano dovute a problematiche ambientali specifiche oppure a una sottostima della reale consistenza delle popolazioni. Peraltro, lo Sparviere sembra mostrare una buona tolleranza alla presenza dell’uomo, nidificando anche in contesti peri-urbani e tollerando la vicinanza di strade e sentieri.