SPIONCELLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSPIONCELLO

NOME SCIENTIFICO: Anthus spinoletta
 

Lo Spioncello ama viaggiare in gruppo: in primavera, prima di migrare verso le zone di nidificazione in alta montagna (sopra il limite degli alberi), si raduna con altri suoi simili, per far provviste di cibo prima di intraprendere il viaggio. È difficile distinguere maschio e femmina, entrambi dal piumaggio grigio-bruno e ventre bianco panna. Corpo sottile e slanciato, becco appuntito, lo Spioncello sembra altero sino a quando non si muove: eccolo allora dondolare il capo e muovere la coda in senso orizzontale, rivelando di sé un aspetto buffo e istrione…

Minacce

Nel complesso, la specie non appare soggetta a particolari fattori di minaccia. Tuttavia, l’abbandono dei pascoli e dei prati da sfalcio in montagna – che insiste tuttavia più sulla fascia altitudinale inferiore rispetto a quella preferita dalla specie – e l’innalzamento del limite della vegetazione arborea possono sottrarre habitat idonei allo Spioncello. Gli effetti di questi cambiamenti ambientali sulla specie appaiono tuttavia al momento difficilmente valutabili, in assenza di indagini mirate.

Da questo punto di vista, è essenziale avviare un monitoraggio approfondito delle popolazioni principali della specie, correlando i dati alle eventuali conseguenze di cambiamenti ambientali dovuti, da un lato, alla modifica delle attività agro-silvo-pastorali – con l’abbandono di molte aree – dall’altra ai cambiamenti climatici in atto, che insistono particolarmente sull’ambiente montano a cui questa specie è legata.

Per il resto, gli ambienti idonei alla specie sono relativamente stabili e ben conservati, anche se non mancano ulteriori fattori di minaccia prevalentemente di origine antropica. Tra questi vi sono lo sfruttamento delle praterie montane a scopo turistico; le alterazioni nei confronti dell’habitat dovute alla costruzione di impianti di risalita. Il turismo arreca inoltre disturbo acustico, particolarmente impattante in periodo riproduttivo.