STERPAZZOLINA COMUNE - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSTERPAZZOLINA COMUNE

NOME SCIENTIFICO: Sylvia cantillans
 

Di dimensioni piuttosto piccole, timida e schiva, la Sterpazzolina comune è assai difficile da osservare. Sempre all’erta, resta posata per pochi istanti e si muove incessantemente, nascondendosi tra i cespugli.

Minacce

Sono molto scarse le informazioni che permettono di individuare le minacce alla Sterpazzolina. Le sue particolari esigenze ecologiche necessitano per la nidificazione di aree costiere, insulari e interne del Mediterraneo occidentale, aree con clima caldo e asciutto, dal livello del mare sino a 1000-2000 metri di quota, a seconda del clima locale.

La specie abita aree cespugliate con vegetazione densa, in ambiente soleggiato, sia di macchia e di gariga che di boschi aperti e ricchi di arbusti. Richiede però la presenza di alcuni alberi o arbusti un po’ più alti, che vengono utilizzati come posatoi per il canto.

Può nidificare anche in larghe siepi con querce, rovi e felci, oppure lungo corsi d’acqua nelle boscaglie di salici o oleandri. Si insedia anche al margine dei boschi (sia di latifoglie che misti e occasionalmente anche di conifere), dove sono presenti giovani alberi e cespugli).

Le esigenze ecologiche della specie appaiono piuttosto simili a quelle della Sterpazzolina di Moltoni, anche se quella comune sembra mostrare una più spiccata predilezione per i ginestreti e per la presenza più cospicua di alberi e arbusti alti inframmezzati ai cespugli.

La conservazione della specie deve dunque basarsi sul mantenimento di aree a cespuglio, incluse larghe siepi con vegetazione arbustiva densa, con piante di altezza differente e una composizione preferibilmente varia. Essendo la Sterpazzolina amante di radure e zone aride, anche gli incendi sembrano talvolta produrre il risultato di garantire la presenza di tessere di ambiente idonee per la specie.

In generale è importante preservare da qualsiasi forma di alterazione gli ambienti frequentati dalla specie, considerando anche la grande responsabilità italiana sulla sua conservazione. Grande attenzione va posta al mantenimento di estensioni di macchia mediterranea, costantemente minacciata dall’urbanizzazione dallo sfruttamento turistico delle coste.