STROLAGA MINORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSTROLAGA MINORE

NOME SCIENTIFICO: Gavia stellata
 
Semaforo N.C.

Uccello acquatico dal piumaggio argentato che può raggiungere in volo aperture alari superiori ai 115 cm. Particolarmente elegante nella “livrea nuziale”, quando capo e dorso assumono particolari colorazioni, rispettivamente, di grigio e grigio-bruno, mentre il collo si presenta rossastro nella parte inferiore. Ma sui nostri cieli la Strolaga minore arriva solo d’inverno, quando il piumaggio è più simile a quello delle altre strolaghe. Paludi costiere e linee di costa sono per lei un rifugio sicuro, anche se a scegliere l’Italia, su una popolazione continentale non molto inferiore al milione di coppie, sono appena una 50-100 individui…

Minacce

Durante la nidificazione la Strolaga minore frequenta acque poco estese e poco profonde, siano esse nei pressi di lagune costiere, grandi laghi o baie marine riparate. La specie sembra intollerante alla densa vegetazione acquatica, così come a stagni poco ricchi di “risorse trofiche” – cioè di cibo – che spesso costringono la Strolaga minore a spostamenti anche consistenti per raggiungere aree più estese e pescose.

Probabilmente, la persecuzione diretta è stata la principale ragione del declino della specie osservato durante il Novecento. Come altre specie legate alle zone umide, la Strolaga minore è poi minacciata da oscillazioni del livello idrico durante il periodo di nidificazione, ma anche – e questo anche al di fuori del periodo riproduttivo – dall’acidificazione delle acque e dall’inquinamento da metalli pesanti.

Sfavorita dalla riforestazione delle aree umide e delle brughiere circostanti, la specie si dimostra inoltre molto sensibile al disturbo da parte dell’uomo, dai lavori di sistemazione delle sponde lacustri fino alla semplice presenza di turisti nei pressi dei siti di nidificazione o svernamento. Sia sulle nostre coste che nei grandi mari del nord dove costruisce il nido, la specie è inoltre minacciata dall’inquinamento da idrocarburi, mentre le stesse pale eoliche – almeno quelle poste offshore in nord Europa – qualora disposte nei pressi dei siti di foraggiamento, possono rappresentare un forte ostacolo alla presenza della specie.

Infine le catture accidentali di reti da pesca, non infrequenti data l’abitudine della specie di concentrarsi in gran numero nelle aree più pescose, per alimentarsi.