TUFFETTO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliTUFFETTO

NOME SCIENTIFICO: Tachybaptus ruficollis
 

È il più piccolo e comune Svasso che si può osservare nel nostro Paese. Difficile vederlo in volo: il Tuffetto, per il suo carattere schivo, ama sostare lungo le rive dei corsi d’acqua e degli stagni, dove spesso resta immobile nascosto tra la vegetazione delle sponde. All’improvviso, si immerge, per andare alla ricerca di piccoli pesci, girini e invertebrati acquatici. Anche se non ama particolarmente la compagnia, capita di udire il suo richiamo squillante. Se disturbato, si nasconde sott’acqua, tenendo fuori solo il capo per osservare attentamente la situazione…

Minacce

Distruzione, trasformazione e frammentazione degli ambienti frequentati dai tuffetti per la nidificazione e la ricerca del cibo sono fattori che influenzano negativamente lo stato di salute della specie. Questo piccolo Svasso risente infatti in modo particolare della cementificazione delle sponde dei corsi d’acqua, dove di solito si riproduce o si ferma per trascorrere l’inverno.

Altre minacce di rilievo sono rappresentate dalle operazioni di sfalcio e gestione della vegetazione spondale, in genere effettuata in primavera – e dunque a ridosso del periodo di nidificazione – ma anche dalla presenza di predatori quali le nutrie, dall’inquinamento delle acque, dal disturbo provocato dalla navigazione a motore. Un pericolo è rappresentato anche dalla pesca sportiva, con il rischio, per molti individui, di restare impigliati nelle reti.

Durante la fase riproduttiva, sono molto dannose per la specie le variazioni del livello delle acque. Mentre, per quanto riguarda le minacce di origine antropica, sono stati riscontrati diversi casi di morte per collisione con cavi aerei.

Per la conservazione del Tuffetto sono dunque necessarie adeguate operazioni di mantenimento e ripristino di ambienti d’acqua dolce ricchi di vegetazione ripariale. Le misure di tutela si rendono necessarie, in modo particolare, lungo rogge e canali di irrigazione, dove andrebbero alternate sulle diverse sponde le operazioni di taglio e manutenzione, per rendere tali pratiche più compatibili con il ciclo riproduttivo della specie. Necessario appare inoltre un monitoraggio della diffusione delle nutrie negli habitat idonei per la riproduzione, ed evitare il disturbo da parte delle attività umane almeno nei siti più importanti per l’accoppiamento e lo svernamento.