ORTOLANO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliORTOLANO

NOME SCIENTIFICO: Emberiza hortulana
 

Tra le specie simili, l’Ortolano si distingue per le forme snelle, le dimensioni ridotte, il piumaggio particolarmente variegato con le tipiche striature grigie e giallastre sul capo, più scure sul dorso, per il resto bruno. Grande migratore, giunge sui nostri cieli a primavera inoltrata: il nido, costruito spesso nei pressi di un cespuglio, contiene circa 5 uova, mentre i pulcini vengono alimentati con prelibate larve di insetti. Per il resto dell’anno, l’Ortolano si accontenta invece, in prevalenza di bacche e semi…

Prospettive

Pendii a pascoli, incolti con ricca presenza di siepi, margini di campi tuttora coltivati in modo estensivo con limitazione nell’uso di pesticidi e nella meccanizzazione delle attività. Queste le aree residue – attualmente solo ristrette porzioni dell’Appennino centrale rispondono a queste caratteristiche – in cui l’Ortolano continua a nidificare con successo.

Per rendersi conto della criticità dello scenario attuale, è possibile utilizzare le densità note a livello internazionale in aree idonee alla specie, variabili tra le 4 coppie per km² nelle praterie francesi pseudosteppiche alle 14-17 nelle colline coltivate, fino alle 22.25 in pascoli rocciosi con ampia abbondanza di cespugli. Di poco inferiore a 6 la densità media riscontrata in Finlandia, mentre in Bulgaria si ritrovano – se pure in poche aree boscate – densità superiori alle 100 coppie.

Senza considerare gli scenari estremi, è possibile comunque proporre la soglia di 8 coppie ogni 10 ettari su scala locale quale Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie. In aree particolarmente idonee, tale densità dovrebbe essere innalzata a una coppia per ettaro, mentre su scala di comprensorio la soglia minima accettabile è di 10 coppie per km². Densità più elevate possono comunque essere raggiunte in aree con ampie estensioni di pascolo su substrati parzialmente rocciosi e con ricca presenza di cespugli, come dimostrano gli ottimi valori registrati Oltralpe in questo tipo di ambienti.

Fermare il declino della specie, almeno nei siti di presenza più significativa, appare una priorità per garantire la persistenza a lungo termine della popolazione italiana di Ortolano. In particolare, andrebbero identificate aree ristrette da gestire con criteri – anche – conservazionistici, sostenendo un uso del suolo a scopi agricoli più in linea con le esigenze ecologiche di questa specie. Prati, siepi, alberi e altri elementi marginali andrebbero ripristinati e salvaguardati, insieme alla disponibilità di cespuglieti e incolti ove ampia sia la disponibilità di prede, specialmente in coincidenza con il periodo riproduttivo.