VERDONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliVERDONE

NOME SCIENTIFICO: Carduelis chloris
 

Estate. Un fruscio in mezzo a una siepe. Impossibile scorgere se sia una foglia che cade, una lucertola o un piccolo roditore. Un guizzo, e il mistero si svela. Un piccolo uccellino verde sbuca dalle altrettanto verdi foglie per posarsi su un ramo poco più in su. Veloce e dall'aspetto intelligente, una linea gialla sulle ali per perfezionare il suo mimetismo, il Verdone si guarda in giro, canta qualche nota, e senza pensarci su è già libero nel cielo alla ricerca del prossimo chicco di grano o di un mirtillo. Il colore è decisivo per il suo nome: chloris significa in greco “verde-giallastro”; nella mitologia inoltre Chloris – che i Romani chiamavano Flora – era la ninfa dalla pelle pallida, e quando parlava dalla sua bocca sgorgavano rose. Essendo il Verdone un uccello che raramente abbandona le fronde degli alberi, “chloris” è dunque doppiamente azzeccato.

Stato di salute

In Europa e nell’Unione Europea il Verdone è risultato stabile nel periodo 1970-1990 e nel decennio 1990-2000. Malgrado nell’ultimo decennio la specie abbia dato segni di declino in alcuni Paesi, in particolare in Francia il suo status di conservazione viene valutato favorevole dunque viene assegnata la classificazione Non-SPEC, che racchiude le specie le cui popolazioni non sono in pericolo e con status sicuro.

La popolazione nidificante dell’UE è stimata in 8.600.000 – 22.000.000 coppie e corrisponde al 61-69% della popolazione europea complessiva (stimata in 14.000.000 – 32.000.000 di coppie) e a una frazione compresa tra il 25% ed il 49% della popolazione globale della specie, a prova della grande diffusione nel vecchio continente.

Il Verdone in Italia non è cacciabile secondo la legge venatoria (Art. 18, 157/92), e non è stato inserito nella Lista Rossa Nazionale. La popolazione italiana è stimata in 400.000-800.000 coppie, delle quali quelle nidificanti costituiscono il 4% della popolazione dell’Unione Europea e il 2.6%  della popolazione nidificante europea complessiva.