AQUILA REALE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAQUILA REALE

NOME SCIENTIFICO: Aquila chrysaetos
 

Per i greci simbolo di Zeus, e delle relative virtù del signore degli Dei. Tanto da farne ben presto un simbolo anche per i romani, e per il nascente impero. Sfruttata dai sovrani di ogni tempo quale emblema di forza, fierezza, orgoglio, non sempre è stata adeguatamente considerata e tutelata in quanto semplice, se pure maestoso, rapace…

Minacce

L’Aquila reale in Italia è legata ad ambienti montuosi nei quali siano presenti ampie aree aperte quali pascoli e praterie e al tempo stesso pareti rocciose in cui costruire il nido. Non così in altre aree d’Europa, dove la specie non disdegna le immense e fredde pianure costellate di foreste. La prima necessità dell’Aquila è quella comunque di costruire il nido in un sito adatto per potervi trasportare prede importanti, e per questo evita foreste troppo fitte o aree acquitrinose.

Specie caratterizzata da un bassissimo successo riproduttivo (il tasso d’involo medio non supera in molti casi un individuo l’anno per coppia di successo), l’Aquila reale dipende in modo particolare dalla disponibilità delle specie-preda. In generale, il successo riproduttivo appare legato in modo proporzionale alla densità e disponibilità di queste prede.

Alla occasionale scarsità di prede, si aggiunge quella che attualmente appare la più importante minaccia che incombe sulla popolazione alpina, ossia il disturbo ai siti riproduttivi, che è determinato soprattutto dall’eccessivo sfruttamento di queste zone a fini turistici. Anche pratiche sportive quali volo a bassa quota e arrampicate sportive possono causare notevoli problemi all’Aquila reale, che deve far fronte anche al fenomeno dell’abbandono delle attività agro-pastorali tradizionali con conseguente riduzione di pascoli e ambienti aperti, fondamentale terreno di caccia per la specie.

Avvelenamento, impatto contro cavi aerei e abbattimenti illegali sono altre minacce che si affiancano alla perdita di habitat e alla occasionale scarsità di cibo. Sono comunque l’abbandono della montagna da un lato e la sua eccessiva antropizzazione a scopo turistico dall’altro, i fattori attualmente più critici per questa specie sulle Alpi.