AQUILA REALE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAQUILA REALE

NOME SCIENTIFICO: Aquila chrysaetos
 

Per i greci simbolo di Zeus, e delle relative virtù del signore degli Dei. Tanto da farne ben presto un simbolo anche per i romani, e per il nascente impero. Sfruttata dai sovrani di ogni tempo quale emblema di forza, fierezza, orgoglio, non sempre è stata adeguatamente considerata e tutelata in quanto semplice, se pure maestoso, rapace…

Semaforo

L’incremento delle popolazioni registrato in questi ultimi anni ha portato la consistenza della specie, in molte aree del Paese, molto vicino al Valore di Riferimento Favorevole, e “saturato” la capacità portante degli habitat relativi. Elementi di criticità restano in Appennino, dove il trend positivo è meno evidente e dove si sono registrati locali decrementi. In generale, il giudizio complessivo sullo stato di conservazione dell’Aquila reale nel nostro Paese non può prescindere da una ancora insufficiente tutela dei siti riproduttivi, soprattutto nel caso di popolazioni ridotte, mentre il progressivo abbandono delle attività agro-pastorali in montagna – e la conseguente riduzione degli ambienti aperti a disposizione della specie – non costituiscono un buon segnale rispetto al mantenimento in condizioni idonee, nel medio termine, dell’habitat riproduttivo.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* in espansione favorevole
Popolazione in espansione favorevole
Habitat della specie localmente in calo o degrado inadeguato
Complessivo   inadeguato

*Variazione della popolazione negli anni

Due le ulteriori tabelle sintetiche che si possono proporre per meglio distinguere la situazione della popolazione alpina da quella appenninica. Nel caso delle Alpi, il problema principale – pur in un quadro generale piuttosto confortante – appare determinato dal ritorno del bosco e di vegetazioni “chiuse” a scapito degli ambienti aperti favoriti dall’Aquila reale per la ricerca di prede. Un fatto determinato dall’abbandono delle attività agro-pastorali che sembra costituire il principale elemento a sfavore della conservazione della specie in questa regione, dove la popolazione pare oramai aver saturato la capacità portante dell’ambiente.

Bioregione alpina:

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* in espansione favorevole
Popolazione in espansione favorevole
Habitat della specie localmente in calo o degrado inadeguato
Complessivo   inadeguato

*Variazione della popolazione negli anni

Più preoccupante la situazione in Appennino, anche al di là delle considerazioni sull’habitat, già sviluppate per quanto concerne le Alpi. In Appennino, infatti, soprattutto nell’area centro-meridionale, si sono verificati locali decrementi anche di una certa consistenza (e anche in tempi piuttosto recenti) della popolazione di Aquila reale, comunque in generale abbondantemente al di sotto del Valore di Riferimento Favorevole necessario per sostenere la popolazione nel lungo periodo.

Bioregione continentale-mediterranea:

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* grossomodo stabile favorevole
Popolazione localmente in calo, inferiore all’FRV inadeguato
Habitat della specie localmente in calo o degrado inadeguato
Complessivo   inadeguato

*Variazione della popolazione negli anni