AQUILA REALE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAQUILA REALE

NOME SCIENTIFICO: Aquila chrysaetos
 

Per i greci simbolo di Zeus, e delle relative virtù del signore degli Dei. Tanto da farne ben presto un simbolo anche per i romani, e per il nascente impero. Sfruttata dai sovrani di ogni tempo quale emblema di forza, fierezza, orgoglio, non sempre è stata adeguatamente considerata e tutelata in quanto semplice, se pure maestoso, rapace…

Stato di salute

Un tempo diffusa anche nelle sterminate pianure del continente, attualmente l’Aquila reale in Europa è classificata come specie rara, e confinata nelle regioni montuose. In costante declino fino al 1990, la popolazione europea di Aquila reale ha poi conosciuto un periodo di relativa stabilità, con la popolazione attuale nell’Ue che però non supera le 4.100-4.500 coppie, pari a poco meno della metà della popolazione continentale complessiva.

Di queste, solo circa 500 (tra 476 e 541) nidificano abitualmente nel nostro Paese, che la protegge sia grazie alle previsioni della Direttiva Uccelli, sia in conseguenza dell’inclusione nella Lista Rossa Nazionale, oltre alle stringenti tutele previste dalla legislazione venatoria. Data la consistenza ridottissima della popolazione globale, la tutela della popolazione italiana – pari al 5-6% della popolazione complessiva della specie, al 12% di quella comunitaria – riveste un’importanza fondamentale nel futuro della specie in Europa.

Abbondantemente studiata, la specie ha mostrato in Italia un andamento abbastanza confortante negli ultimi anni, pur con locali decrementi concentrati soprattutto nella fascia appenninica. Le ultime stime parlano di circa 135 coppie sulle Alpi occidentali, meno di 60 in quelle centrali, circa 200 in quelle orientali. Molto più ridotta la popolazione appenninica, con una trentina di coppie distribuite sull’Appennino settentrionale, altrettante in quello centrale, non più di 10 in quello meridionale. Ridotta a circa 15 coppie in Sicilia, l’Aquila reale è invece più diffusa in Sardegna, con una cinquantina di coppie censite.

Il dato più importante – da cui dipende il generale aumento della specie – è costituito dal deciso incremento della popolazione alpina, con ricolonizzazione di aree abitate storicamente e un’espansione anche in ambienti non ottimali quali le Prealpi lombardo-venete. Anche la popolazione appenninica, pur con “performance” nettamente inferiori, si dimostra in uno stato di salute relativamente buono.