BECCAFICO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliBECCAFICO

NOME SCIENTIFICO: Sylvia borin
 

Diffuso in quasi tutta Europa da maggio a settembre, il Beccafico raggiunge la sua residenza invernale in Africa tropicale, seguendo il proprio istinto che ne guida direzione del volo e tempo di percorrenza. Il Beccafico vive in ambienti arbustivi e territori boschivi aperti e può coprire distanze dalla primavera all’autunno di ogni anno di almeno 6mila km tra l’Europa e l’Africa. È un uccello abitudinario: molti individui si insediano ogni anno nello stesso territorio, per trascorrere la stagione estiva. Ed è anche una specie relativamente longeva tra i Passeriformi: un Beccafico in natura può infatti raggiungere mediamente i 10 anni d’età.

Prospettive

Le poche informazioni disponibili sulla popolazione italiana evidenziano, da un lato, l’abbandono di alcuni siti nella Pianura Padana centro-occidentale e sull’Appennino settentrionale. In provincia di Varese sono evidenti contrazioni di areale negli ultimi tre decenni, specialmente alle quote inferiori ai 1.400 metri. Se in Lombardia sono stimate 2.500-5.000 coppie – con andamento sconosciuto – la presenza della specie non appare confermata lungo il corso del Po, in provincia di Parma, mentre in Toscana alcune aree tra le province di Arezzo e Firenze risultavano occupate solo temporaneamente.

In linea generale, a fronte di una complessiva stabilità delle popolazioni, si evidenziano fluttuazioni anche marcate e la scomparsa della specie da alcuni siti ai margini dell’areale. Sulla base dei dati rilevati su presenza e successo riproduttivo, si può proporre un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) pari a 5 coppie per 10 ettari su scala locale e a 25 coppie per kmq a scala di comprensorio.

Dal punto di vista conservazionistico, appare essenziale per il futuro mantenere gli ambienti in condizioni idonee alla specie, soprattutto nelle zone dove la popolazione appare maggiormente in regresso o a rischio, e cioè nelle aree subcontinentali. Ad influenzare l’andamento delle popolazioni sono poi le condizioni riscontrate durante lo svernamento in Africa.

Importante è anche la tutela dei siti utilizzati dalle popolazioni in migrazione, dato il ruolo non secondario del nostro Paese come sito di passaggio da e per i quartieri di svernamento. Da rilevare la necessità di predisporre studi più approfonditi che consentano il calcolo di una Minima Popolazione Vitale (MVP) per la specie, da utilizzarsi come valore target per le popolazioni isolate.