FRANCOLINO DI MONTE - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliFRANCOLINO DI MONTE

NOME SCIENTIFICO: Bonasia bonasia
 

Il più piccolo della sua “famiglia”, il Francolino di monte si distingue per un udito estremamente sviluppato. Quando si sente minacciato si allontana dal bosco, di solito molto prima che cacciatori o semplici curiosi riescano a vederlo. Solo con molta fortuna è possibile udirne il canto o avvistarlo mentre “passeggia” su pascoli e radure, intento a procurarsi il cibo…

Stato di salute

In declino in tutta Europa, il Francolino di monte ha visto una progressiva contrazione del proprio habitat riproduttivo a tutte le latitudini, tanto che attualmente la popolazione comunitaria non supera le 470-760mila coppie. Un declino moderato ma continuo, che a differenza di quanto avvenuto per altre specie protette nell’Ue non si è arrestato neppure nel decennio 1990-2000.

Oggetto di tutela da parte della Direttiva Uccelli, la popolazione comunitaria di Francolino di Monte non raggiunge probabilmente un quarto della popolazione globale della specie. Ridottissima la frazione presente nel nostro Paese, pari a circa 5-6mila coppie, ossa non oltre l’1% di quella comunitaria.

Orientato al generale decremento negli ultimi decenni – accompagnato da locale stabilità – il trend della specie non appare affatto confortante, anche se questo declino sembra essersi in parte stabilizzato tra il 1990 e il 2000. Per citare qualche dato, sulle Alpi Carniche il decremento registrato tra il 1955 e il 1987 potrebbe avere raggiunto anche i 70 punti percentuali, mentre in Trentino-Alto Adige – la regione che ospita la popolazione più importante della specie – a fasi di relativa stabilità si alternano evidenti fluttuazioni, di solito regolari ogni 3-6 anni.

Storicamente estinto sulle Alpi più occidentali, il Francolino resiste tra Piemonte e Lombardia, dove però la situazione, almeno fino al 1990, poteva dirsi sostanzialmente negativa, mentre nel decennio successivo si è assistito a una lenta ripresa. Particolarmente dipendente dalla foresta – ma con associata presenza di ambienti aperti o radure ai margini – il Francolino di monte ha esigenze ecologiche abbastanza complesse, che impongono la presenza di ambienti diversificati, particolarmente ricchi di biodiversità.