FRATINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliFRATINO

NOME SCIENTIFICO: Charadrius alexandrinus
 

Questo piccolissimo trampoliere è in realtà l’emblema dello stato di conservazione delle nostre spiagge. Lo si può scorgere mentre corre velocemente tra le dune e la battigia, con il ventre bianco che fa da contrasto a un piumaggio altrimenti grigio e particolarmente mimetico per gli ambienti sabbiosi prediletti da questo uccello. Un simbolo che serve a ricordare a tutti quanto la spiaggia non sia solo un luogo di vacanza o di relax ma anche un ecosistema molto complesso e dall’equilibrio altrettanto delicato…

Minacce

Il contingente nidificante, in generale decremento – localmente anche molto marcato – soffre particolarmente dell’elevato disturbo antropico a cui sono soggette la maggior parte delle nostre spiagge. Un caso emblematico è il litorale veneto, tra Rovigo e Venezia, dove le coppie censite sono confinate in alcune aree soggette a ripascimento, mentre i siti storici sono qui molto meno utilizzati dal Fratino, proprio a causa dell’elevato disturbo da parte dell’uomo.

Abbastanza stabile nell’Alto Adriatico – stimate 300 coppie suddivise in 37 colonie –  la popolazione di Fratino risulta invece in più sensibile decremento man mano che ci si sposta più a sud, nel Lazio, con non più di 30 coppie nidificanti su quasi 300 km di costa, e soprattutto in Sardegna, che ospita ben il 75% della popolazione svernante e alcuni tra i principali siti di presenza della popolazione nidificante, dove si evidenzia una tendenza negativa. Stessa situazione nel Trapanese, in Sicilia, mentre anche in queste aree le popolazioni appaiono stabili o in lieve incremento soprattutto laddove sono stati portati a termine interventi di ripristino delle spiagge.

In linea generale, il Fratino in Italia appare minacciato dal disturbo da parte dell’uomo agli habitat costieri. Il turismo balneare spesso comporta la fuga di queste specie, nel migliore dei casi, più spesso è anche causa di distruzione dei nidi. Il degrado e la perdita dell’habitat costiero è stato poi favorito dall’inquinamento, dalle bonifiche, dall’urbanizzazione, dal ridotto apporto idrico.

Resta il fatto che le spiagge “integre” in Italia sono sempre meno, e non è un caso se ai siti storici di presenza la popolazione residua di Fratino tenda a preferire oramai quelle poche aree dove sono stati portati a termine con successo progetti di ripristino come nell’Oasi LIPU di Cà Roman nel veneziano.