FRATINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliFRATINO

NOME SCIENTIFICO: Charadrius alexandrinus
 

Questo piccolissimo trampoliere è in realtà l’emblema dello stato di conservazione delle nostre spiagge. Lo si può scorgere mentre corre velocemente tra le dune e la battigia, con il ventre bianco che fa da contrasto a un piumaggio altrimenti grigio e particolarmente mimetico per gli ambienti sabbiosi prediletti da questo uccello. Un simbolo che serve a ricordare a tutti quanto la spiaggia non sia solo un luogo di vacanza o di relax ma anche un ecosistema molto complesso e dall’equilibrio altrettanto delicato…

Stato di salute

In Italia sono tra 1.400 e 2.000 le coppie censite di questo piccolo trampoliere, pari all’11-13% della popolazione comunitaria complessiva. Una frazione piuttosto significativa della popolazione comunitaria e globale della specie, pari rispettivamente all’11-13% e al 6% del totale.

A livello nazionale, si registra purtroppo un importante decremento tra il 1990 e il 2000, declino che ha riguardato anche l’intera popolazione europea, a seguito di un ventennio di relativa stabilità. Attualmente, la popolazione nell’Ue ammonta a 11-18mila coppie, pari a circa la metà di quella continentale complessiva, che potrebbe raggiungere le 35mila coppie.

Protetta dalla Direttiva Uccelli ma considerata a basso rischio dalla Lista Rossa Nazionale, la specie nidifica lungo l’intero perimetro della penisola italiana, oltre alle due isole maggiori. Presente soprattutto su spiagge e saline, e distribuita in modo abbastanza omogeneo sul territorio nazionale, la popolazione di Fratino è però localizzata in un numero di siti relativamente ristretto.

A spiegare il moderato declino occorso negli anni Novanta, e più ancora tra il 1998 e il 2003, è la sofferenza delle popolazioni in alcuni tra i siti numericamente più importanti, Margherita di Savoia, Cagliari, Porto Pino, Trapanese. Un declino compensato solo parzialmente dalla occasionale comparsa di individui presso altri siti, mentre altre aree importanti – come l’Oristanese in Sardegna – non sono connotate da un trend negativo in assoluto ma restituiscono notevoli oscillazioni della popolazione con andamento solo in apparenza ciclico.

Tendenzialmente stabile è invece la popolazione svernante, anche se a preoccupare è più che altro la sofferenza in cui versano le maggiori popolazioni nidificanti, peraltro in habitat che in linea di principio potrebbero ospitare una popolazione molto più ampia di questa specie. Tutti fattori che lasciano presagire un decremento molto più importante, che probabilmente coinvolgerà la specie nei prossimi anni.