GERMANO REALE
NOME SCIENTIFICO: Anas platyrhynchosConsiderato il capostipite di tutte le razze domestiche di anatra, il Germano reale è diffusissimo nei nostri stagni e corsi d’acqua, adattatosi oramai a vivere sia in campagna sia in città, se offrono un ambiente adeguato alla sua permanenza. Piacevole nell’aspetto, ha perso nel tempo l’immagine di specie selvatica, trovando pochi ammiratori rispetto alle specie più rare e schive, e diventando la specie di anatra più cacciata in tutta Europa, e perfino allevata a scopo venatorio. Tuttavia, il Germano reale presenta caratteristiche di grande interesse, a partire dal sontuoso abito nuziale del maschio, dal capo verde e corpo argentato. Più mimetica si presenta invece la femmina…
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Il Germano reale è la più diffusa tra le specie di anatre selvatiche: in Europa occidentale se ne stima una presenza pari a oltre 9 milioni di individui. I maschi sono generalmente più numerosi delle femmine, anche a causa dell’alta mortalità che si registra tra queste ultime durante l’incubazione.
L’Anas platyrhynchos trascorre gran parte della giornata sull’acqua e si spinge sulla terraferma solo per la nidificazione o per riposare. I suoi ambienti prediletti sono dunque quelli che presentano specchi o corsi d’acqua tranquilli – paludi, stagni, laghi e fiumi – circondati da porzioni di terreno sufficienti per sistemarvi il nido e sorvegliarlo. La specie è ampiamente presente in tutte le regioni temperate dell’America settentrionale, dell’Europa e dell’Asia, dal livello del mare fino a 2.000 metri di altitudine.
Il periodo della riproduzione va da febbraio a luglio – a seconda della latitudine – e la cova delle uova, il cui numero può variare da 5 a 15, dura circa 26-28 giorni. Il nido è piuttosto rudimentale – fatto di ramoscelli e di piume che la femmina strappa da un punto particolare del proprio petto – e la scelta del luogo non è particolarmente impegnativa: di solito si tratta di siti all’asciutto presso zone umide.
Il Germano reale può raggiungere una lunghezza di 56 cm nel maschio e di 52 centimetri nella femmina, con un’apertura alare di 91-98 centimetri e un peso variabile tra i 700 e i 1.440 grammi. Assai marcate sono le differenze tra i sessi per quanto riguarda la colorazione del piumaggio. Il maschio ha testa e collo di un bel verde scuro – ma brillante – e un sottile collare bianco che sottolinea il contrasto con il nero del petto. Anche la coda è scura, con sfumature grigie e qualche tratto bianco. Il resto del corpo è grigio brillante, con riflessi argentati e altri più scuri. La femmina, al contrario, è in prevalenza bruna, con una varietà di sfumature dal beige al marrone.
Preliminare alla definizione di strategie mirate per la conservazione del Germano reale, sarebbe importante l’avvio di uno studio finalizzato alla verifica del livello di “inquinamento genetico” della specie sul territorio nazionale, in modo da capire quanti siano gli esemplari “puri” e dove siano maggiormente concentrati. Questo in considerazione del pericolo di “ibridazione” della specie derivante dall’immissione di un elevato numero di individui – geneticamente differenti rispetto alle popolazioni selvatiche – a scopi venatori.
In termini di conservazione della popolazione nidificante, così come di quella svernante, va posta poi particolare attenzione ad alcuni fattori. In primo luogo è necessario evitare il disturbo durante la stagione riproduttiva della specie, ma anche le fluttuazioni del livello delle acque nel periodo della deposizione e della cova delle uova.
Si è ipotizzato un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) in base al quale, su larga scala, una densità di 5 nidi per chilometro quadrato può essere adeguata per garantire la persistenza della specie nel medio-lungo periodo, tenendo comunque in considerazione che, in condizioni climatiche particolarmente favorevoli, tale valore può essere facilmente superato.
Per una buona gestione della specie sarebbe inoltre opportuno posticipare al 10 ottobre l’apertura della stagione venatoria, che dovrebbe terminare al massimo il 31 dicembre, in modo da evitare la sovrapposizione con periodi particolarmente sensibili per il Germano reale, come quello pre-migratorio durante il quale la specie deve accumulare riserve energetiche per affrontare il viaggio di ritorno.
L’aumento della popolazione di Germano reale fin dagli anni Sessanta è un fenomeno non del tutto dovuto a cause naturali. In parte è stato infatti determinato delle immissioni per scopi venatori. Ma i germani reali introdotti sarebbero in realtà soggetti geneticamente e morfologicamente differenti da quelli appartenenti alle popolazioni selvatiche. Un fatto che, nonostante la grande diffusione, rappresenta una minaccia per il Germano reale, che potrebbe subire un processo di ibridazione della specie.
Questa tesi è avvalorata dal fatto che la dimensione media della covata di Gemano reale italiano – pari a circa 10 uova per nido – è più elevata di quelle osservate nelle popolazioni nord-europee della stessa specie. Tale valore deriverebbe proprio dall’introduzione di geni di anatre domestiche nella popolazione selvatica del nostro Paese. Al di là di questo fenomeno, il prelievo venatorio deve essere comunque effettuato in maniera razionale, evitando pratiche particolarmente invasive sulla popolazione.
In considerazione del fatto che la specie popola gli ambienti acquatici di campagna, la variazione dei livelli dell’acqua durante il periodo riproduttivo, a causa di lunghi periodi di siccità come di piene improvvise, può determinare condizioni di habitat negative e una situazione di stress per gli individui, oltre a un serio pericolo per le uova e i pulcini. Altrettanto deleteri sono gli episodi di distruzione dei canneti e della vegetazione ripariale o la loro forte riduzione per far spazio a edifici o infrastrutture.
Anche per specie così comuni e adattabili come il Germano reale, la trasformazione del territorio per mano dell’uomo comporta dunque conseguenze rilevanti, soprattutto per quanto riguarda la nidificazione e l’alimentazione di questi Anseriformi, che hanno comunque esigenze ecologiche precise relativamente all’habitat. Gli episodi di contaminazione da pesticidi – e talvolta da metalli pesanti – che colpiscono i germani reali sono la conferma di quanto le attività antropiche possano comunque incidere su specie anche in stato di salute relativamente soddisfacente.
Il Germano reale gode di buona salute in tutta l’Unione europea, dove è presente in maniera piuttosto capillare con contingenti di ampie dimensioni e si riproduce con facilità. Si stima che la popolazione nidificante nell’Europa “comunitaria” vada da 1.600.000 a 2.800.000 coppie, cifra corrispondente al 48-55% della popolazione continentale complessiva e a una frazione compresa tra il 5 e il 24% della popolazione globale della specie. La popolazione svernante, facendo sempre riferimento all’area dell’Unione europea, è stimata invece in 2.900.000 individui.
In Italia la popolazione dei germani reali è in costante aumento, anche se la rilevanza del nostro Paese nella conservazione della specie è piuttosto limitata. In particolare, la popolazione nidificante entro i confini nazionali rappresenta lo 0,7% della popolazione dell’Unione europea e lo 0,4% di quella continentale complessiva. Considerando invece la popolazione svernante italiana, si stima che sia pari al 3,3% di quella dell’Europa a 27.
Il Germano reale è anche una delle tre specie più diffuse tra gli uccelli acquatici svernanti: la media degli esemplari censiti nel periodo compreso tra il 1996 e il 2000 è superiore del 44% rispetto a quella del periodo 1991-1995, ma il dato più sorprendete è quello rilevato nel 2002, quando si è arrivati a censire 224.492 individui e una presenza in 318 siti, saliti poi a 352 l’anno successivo.
Tra i principali siti di svernamento del Germano reale in Italia vanno certamente segnalati la Laguna di Venezia e il Delta del Po, che ospitano rispettivamente il 12 e il 10% dell’intera popolazione svernante italiana. In termini di legislazione venatoria, la specie risulta cacciabile in Italia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio.
Il Germano reale in Italia versa in una situazione generalmente favorevole, con popolazione in aumento. Un elemento a cui prestare attenzione rimane comunque quello dell’ibridazione e dell’inquinamento genetico della specie, dovuto all’immissione in natura di esemplari a scopo venatorio.
Fattore | Stato di salute | Stato di conservazione |
Range* | Molto ampio e in aumento | Favorevole |
Popolazione | In incremento, pericolo genetico | Favorevole |
Habitat della specie | Stabile | Favorevole |
Complessivo | Favorevole |
*Variazione della popolazione negli anni
La femmina di Germano reale è facilmente distinguibile per il forte e ripetitivo verso che emette, con tonalità decrescente, per richiamare i suoi simili. Molto più calmo appare il maschio, il cui verso è più monotono e mite. La differenza è ancora più marcata durante il periodo della cova, quando la femmina emette un caratteristico verso per comunicare la “non disponibilità” ad accoppiarsi…