PICCHIO DALMATINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPICCHIO DALMATINO

NOME SCIENTIFICO: Dendrocopos leucotos
 

I boschi di latifoglie dell’Abruzzo e del Gargano sono uno degli ultimi rifugi per il Picchio Dalmatino. Vermi, insetti, e tutte quelle specie che proliferano su vecchie cortecce o alberi in via di putrefazione sono parte fondamentale della dieta di questo uccello, particolarmente legato alle foreste di faggi, e alla parte“morta” della foresta. L’eccessiva “pulizia” dei boschi, tramite gestione forestale intensiva, può essere nociva per molte specie, e in particolare per questo colorato e molto localizzato Picchio, per il quale gli alberi marci o morti sono un’importantissima fonte di vita…

Prospettive

Tendenzialmente stabile, la popolazione di Picchio dalmatino nel nostro Paese è attualmente confinata ad alcune aree protette dell’Italia centrale. Viene da chiedersi se non sia possibile implementare locali politiche di tutela dei boschi, anche al di fuori di aree vincolate, per offrire al Picchio dalmatino una sufficiente disponibilità di piante morenti e contribuire dunque all’espansione dell’areale di presenza.

L’estrema esiguità delle nidificazioni accertate al di fuori delle aree vincolate, sostiene a maggior ragione questa ipotesi, corroborata anche dai dati raccolti nelle aree di presenza della specie. È infatti emerso che nessuno degli alberi in cui è presente un nido di Picchio dalmatino può dirsi “completamente vivo”. In circa un terzo dei casi si tratta di piante completamente morte. In poco più del 60% di piante che presentano limitate porzioni secche. Nei casi restanti, a tronco per lo più in decadimento o morto si alternavano alcuni rami verdi.

Risulta dunque evidente la necessità, per una conservazione adeguata della specie, di mantenere non solo ambienti forestali idonei ma anche di gestirli salvaguardando in tutti i casi possibili le piante morenti, estendendo possibilmente queste azioni anche al di fuori delle aree protette, al fine di rendere meno localizzata la presenza della specie. Non è invece possibile calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV), in mancanza di informazioni specifiche su parametri demografici e riproduttivi.

In termini di densità, è comunque utile proporre alcuni parametri, stabiliti prendendo a riferimento la densità massima riscontrata negli ambienti sicuramente favorevoli per la specie. Nel Parco nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, in particolare, andrebbero mantenute densità non inferiori a 1,5 coppie per km quadrato, almeno 2 coppie nelle porzioni dell’area protetta che presentano caratteristiche ideali per la specie. Resta allo stesso tempo la necessità di razionalizzare gli interventi di gestione forestale anche al di fuori delle aree vincolate per favorire l’incremento dell’areale di presenza del Picchio dalmatino.