UCCELLO DELLE TEMPESTE - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliUCCELLO DELLE TEMPESTE

NOME SCIENTIFICO: Hydrobates pelagicus
 

Il più piccolo uccello marino europeo, difficilissimo da avvistare, altrettanto da identificare rispetto alle specie “cugine”. Lungo appena 15 cm, presenta colorazioni nerastre, con una evidente macchia bianca posta all’attaccatura della coda. L’Uccello delle tempeste vive e si nutre in mare aperto, costruendo il nido su piccoli isolotti rocciosi. Per questo sono i marinai, storicamente, ad avere avuto gli incontri più ravvicinati con la specie, data la sua abitudine di seguire la scia delle navi, di solito ricca di residui di cibo…

Stato di salute

Con 430-510mila coppie, l’Europa potrebbe ospitare quasi la metà della popolazione globale della sottospecie melitensis . Di queste, circa 130-150mila nidificano nell’Europa meridionale “comunitaria”, di cui 1.700-2.500 coppie nel nostro Paese, pari a poco meno del 15% della popolazione mediterranea complessiva.

Classificata come “sicura” nell’Ue, la specie è particolarmente protetta in Italia dalla legislazione venatoria vigente. Piuttosto stabile il trend mostrato dalle popolazioni di Uccello delle tempeste negli ultimi 30-40 anni, sia in Europa sia a livello nazionale. Particolarmente evidente – oltre alla popolazione “ufficialmente” nidificante – è un movimento di individui tra Malta e le coste siciliane, come risulta dai dati delle ricatture.

Oggettive restano le difficoltà legate a un censimento accurato e a un monitoraggio preciso delle colonie, per una specie che passa la maggior parte della propria vita in mare aperto. Secondo i dati più aggiornati, in Sicilia dovrebbe nidificare una popolazione di circa 1.000 coppie, particolarmente concentrate a Marettimo, nelle Egadi, ma anche nelle Isole Pelagie, sulle Eolie – per esempio è nidificante storico nell’Isola di Vulcano – e in diverse isole minori, nonché lungo la costa siciliana (Taormina, Acitrezza, Acireale, Capo Murro di Porco).

Significativa, anche se meno numerosa, la popolazione sarda, oggi stimata in 600-700 coppie complessive, probabilmente grazie all’aggiornamento delle informazioni rispetto alle conoscenze della fine degli anni Ottanta, quando il dato rilevato si fermava a 300 coppie. Gran parte di esse dovrebbero essere concentrate nella zona di Alghero e nell’Arcipelago Succitano.