ZIGOLO NERO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliZIGOLO NERO

NOME SCIENTIFICO: Emberiza cirlus
 

Di indole schiva e riservata, difficilmente lo Zigolo nero viene allo scoperto per farsi ammirare. Si mimetizza molto bene con l’ambiente che lo circonda grazie alle tinte del piumaggio, che ricordano i colori della terra e ne rendono difficile il riconoscimento. Pressoché sconosciuto ai non esperti, che spesso lo confondono con gli altri emberizidi, si può avvistare in primavera appollaiato sugli alberi più alti mentre emette il caratteristico zirlio.

Prospettive

Lo Zigolo nero è una specie poco studiata in Italia, le cui informazioni a disposizione sono scarse e spesso relative a indagini riferite a situazioni locali o regionali. Mancano studi approfonditi sulla biologia riproduttiva e sui parametri demografici dello Zigolo nero, così come carenti sono i dati relativi all’andamento storico delle popolazioni.

Ciò nonostante, in base alle densità rilevate nell’Appennino settentrionale, in un contesto ottimale e in qualche modo intermedio fra le condizioni e gli ambienti del nord e del sud Italia in cui si riscontra la specie, è stato stimato un valore di riferimento favorevole (FRV) di 5 coppie per 10 ettari e di 20 coppie per km2 .

Lo Zigolo nero non pare quindi correre particolari rischi ed è infatti classificato come specie dotata di status di conservazione favorevole a livello europeo. Benché diffuso uniformemente sul territorio italiano, la specie appare ugualmente minacciata dalle modifiche ambientali che riguardano l’habitat preferito, (ossia le zone pedemontane e quelle ad agricoltura estensiva caratterizzate dalla presenza simultanea di prati e seminativi), attualmente sempre più colpito dall’intensificazione delle pratiche agricole e dall’abbandono delle aree economicamente meno redditizie.

Pur in mancanza di misure di salvaguardia ufficiali a tutela dello Zigolo nero, sarebbe quindi importante provvedere al mantenimento del mosaico ambientale tipico dei paesaggi frequentati dalla specie. Anche il mantenimento di risorse alimentari adeguate durante i mesi invernali potrebbe rappresentare un contributo importante per la conservazione della specie, oltre, ovviamente, all’abbandono di pratiche crudeli come la cattura e la caccia illegale degli esemplari.