GHIANDAIA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliGHIANDAIA

NOME SCIENTIFICO: Garrulus glandarius
 

Inconfondibile nell’aspetto – soprattutto grazie all’azzurro intenso, picchiettato di nero, delle penne che presenta sopra le ali – la Ghiandaia trascorre tutta la vita tra le fronde degli alberi, in particolare sulle querce con sottobosco e sulle conifere. Molto di rado si avventura sui terreni aperti, e di solito lo fa solo se questi si trovano vicino ai boschi o, almeno, a una macchia di alberi. Il suo territorio è relativamente ampio, pari a circa 25 ettari. In particolare, quando non trovano cibo a sufficienza, le popolazioni che abitano i climi più rigidi migrano verso territori più miti e, in questi casi, è possibile osservarle anche in gruppi discretamente numerosi…

Stato di salute

In base ai dati riportati nel rapporto a cura di BirdLife International (2004), la specie risulta stabile in Europa e viene quindi considerata con stato di conservazione sicuro. Infatti, nel decennio 1990-2000 solo poche popolazioni europee sono risultate in decremento, mentre tutte le altre sono risultate stabili – incluse le popolazioni più importanti di Russia, Francia e Turchia – o in incremento.

La popolazione nidificante all’interno dei confini dell’Europa a 27 è stimata in 3.323.000-7.415.000 coppie, pari al 55-57% della popolazione continentale e a una frazione compresa tra il 14% e il 28% della popolazione globale della specie. Il contingente italiano è stimato in 200.000-400.000 coppie, in incremento nel periodo 1990-2000, pari a una frazione significativa sia della popolazione “comunitaria” (5,4-6%) sia di quella continentale (3%). I dati del progetto MITO 2000 per il periodo 2000-2005 indicano, al contrario, un andamento caratterizzato da moderato decremento.

Lo stesso progetto MITO 2000 ha messo in evidenza come distribuzione e abbondanza della specie siano influenzate positivamente dalla presenza di boschi: nella bioregione continentale, una particolare importanza è rivestita dalla disponibilità di boschi di querce caducifoglie, mentre nella bioregione mediterranea peninsulare assumono maggiore rilievo i boschi a prevalenza di pini montani e oromediterranei. Caso particolare la Sicilia, ove la specie mostra densità maggiori tra i frutteti (fino a 1,97 coppie ogni 10 punti). Pur prediligendo i boschi di media e alta collina, la specie frequenta anche le aree urbane, con predilezione per le periferie e le aree non eccessivamente urbanizzate.

Sedentaria nei settori meridionali e occidentali dell’areale riproduttivo, la specie mostra un comportamento in parte diverso nelle porzioni più nord-orientali dell’areale, ove si osservano spostamenti di tipo “irruttivo”, specialmente durante la stagione più fredda. La massima percentuale degli inanellamenti effettuati nel territorio nazionale corrisponde ai mesi tardo-estivi e autunnali, dalla fine di agosto a novembre. Gli uccelli ricatturati in Italia di origine estera risultano essere stati marcati in un’area posta a nord-nord est rispetto al nostro Paese. Lo spostamento più rilevante, di oltre 1.400 km, ha portato una Ghiandaia inanellata sul Courish Spit (Kalinigrad, nella Russia baltica) fino alle Marche orientali.

La Ghiandaia non è inserita nella Lista rossa nazionale; risulta inoltre specie cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).