Ambienti steppici
“Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?
Nel verde fogliame splendono arance d’oro
Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l’alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!”
Johann Wolfgang Goethe – Viaggio in Italia
Colline brulle, dolci pendii dove cresce soltanto erba. Alternati, anche qui, a lussureggianti coltivi mediterranei. Un’atmosfera magica che si respira in alcune tra le zone più remote dell’Italia meridionale e insulare.
Ambienti storicamente sfruttati, dal punto di vista economico, più che altro per il pascolo. Ma anche da radi coltivi, con grossi agrumi che sembrano nascere direttamente dalla sabbia, dalla terra sferzata dai raggi del sole, nelle grandi piane di Agrigento o Gioia Tauro. O ulivi che affondano le proprie radici nella terra rossa, nella penisola salentina.
Infine la Sardegna, una regione ricchissima di questo tipo di ambiente. Arido solo in apparenza, almeno dal punto di vista della grande varietà di forme di vita che trovano negli ambienti steppici le risorse cruciali per completare il proprio ciclo riproduttivo.
Difficile respirare questa atmosfera più a nord, anche se, dal punto di vista scientifico, i pascoli magri friulani, e le terre carsiche in generale, possono essere considerati ambienti simili. E, come nel resto d’Italia, sono minacciati dall’agricoltura intensiva, da piantumazioni del bosco laddove la natura aveva previsto solo erba, e ancora da case, strade e fabbricati, che hanno progressivamente compromesso la maggior parte di questi ambienti.